Svizzera
“I casi si dimezzano ogni due settimane”
Martin Ackermann, presidente della Task Force nazionale Covid-19
Martin Ackermann, presidente della Task Force nazionale Covid-19
Keystone-ats
3 anni fa
Il presidente della Task Force Martin Ackermann ha ribadito però che ci sono differenze regionali. La situazione rimane tesa negli ospedali e nelle case anziani

Il numero di infezioni da coronavirus si sta stabilizzando, anche a un alto livello, tuttavia gli ospedali hanno ancora abbastanza letti per cure intense e il contact tracing ha ricominciato a funzionare. È quanto affermato oggi dagli esperti durante il consueto appuntamento con i media per fare il punto sulla situazione epidemiologica in Svizzera. Il tasso di decessi di 12 morti per 100 mila abitanti è paragonabile a quanto sta accadendo in Francia, Italia o Spagna. Rispetto alla prima ondata, la seconda si sta rivelando più elevata e prolungata, ha affermato Virginie Masserey, responsabile della sezione malattie trasmissibili presso l’Ufficio federale della sanità pubblica (UFSP). Il 60% di tutti i malati in cure intense è un paziente Covid, ma ci sono ancora 260 letti liberi in caso di recrudescenza. Insomma, la situazione rimane tesa negli ospedali, ha spiegato Masserey, ma anche nelle case di riposo per anziani, dove il personale è chiamato a rispettare alla lettera le prescrizioni igieniche.

Vaccino, nessuna autorizzazione urgente
Per quanto riguarda un vaccino, sarà praticamente impossibile che si cominci prima di gennaio, e sarebbe già positivo se fosse possibile incominciare a immunizzare la popolazione nella prima parte dell’anno prossimo, ha sostenuto Masserey. Su questo punto, ha aggiunto, non vogliano illudere nessuno. Swissmedic sta esaminando i vaccini sulla base di una procedura accelerata, ma non è prevista alcuna autorizzazione urgente.

Fatevi testare
Sia Masserey che Rudolf Hauri, quest’ultimo presidente dell’associazione dei medici cantonali, hanno invitato la popolazione a farsi testare all’apparizione dei primi sintomi. Un appello simile era stato lanciato già venerdì scorso. Solo così, hanno spiegato, si possono ridurre ulteriormente le nuove infezioni da coronavirus: non bisogna avere timore di ricorrere al medico o alle farmacie, i test vanno utilizzati maggiormente, ciò che non è il caso ora.

Il contact tracing ha ricominciato a funzionare
Grazie alla diminuzione dei nuovi casi, il contact tracing ha rincominciato a funzionare, ha dichiarato Hauri. Per questo motivo è importante ridurre i contatti e seguire le regole di protezione, specie durante la pausa pranzo. È durante questi momenti che molte persone si rilassano e fanno meno attenzione e contraggono il virus, ha spiegato. Ciò è ancora più importante a causa delle incipienti vacanze natalizie.

Migliora la situazione in Romandia, dicembre-gennaio mesi decisivi
Per Martin Ackermann, presidente della Task Force nazionale Covid-19, l’andamento della pandemia dimostra che siamo riusciti a dimezzare il numero di contagi nelle ultime due settimane, con un tasso di riproduzione sceso allo 0,78. A spiccare per la rapidità della diminuzione di questo fattore è soprattutto la Romandia, mentre in altre regioni si assiste a una stabilizzazione, se non a un leggero incremento, come nella regione di Basilea. In Ticino, il tasso si è fissato non lontano dallo 0,9. Per l’esperto della Confederazione, visto che il virus si diffonde con maggior facilità negli ambienti chiusi, i prossimi due mesi saranno decisivi: non è quindi il caso di allentare le misure protettive in vigore.

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