Sessione
Gli Stati sono per "un maggior sostegno ai media privati locali e regionali"
©Gabriele Putzu
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Ats
42 minuti fa
Il Consiglio degli Stati ha approvato due progetti legislativi in questo senso. Il dossier è ora pronto per le votazioni finali.

Referendum permettendo, i media privati locali e regionali dovrebbero ricevere una quota maggiore del canone radio-tivù, ossia il 6-8% invece del 4-6% attuale. Inoltre, andrebbero potenziate le misure generali per la formazione giornalistica. È quanto prevedono due progetti legislativi approvati definitamente oggi dal Consiglio degli Stati quasi all'unanimità (solo 3 astenuti). Il dossier è pronto per le votazioni finali. La revisione di legge approvata oggi riprende elementi incontestati del pacchetto di misure a favore dei media che era stato respinto alle urne nel 2022. Esclusi invece i media online, elemento che aveva condotto alla bocciatura popolare.

La discussione

All'origine del dibattito odierno due iniziative parlamentari inoltrate, rispettivamente, da Isabelle Chassot (Centro/FR) e dell'ex "senatore" Philippe Bauer (PLR/NE). Per aumentare le chances in caso di referendum, il Consiglio nazionale aveva diviso la revisione della legge federale sulla radiotelevisione in due progetti distinti in quanto l'una o l'altra iniziativa potrebbe essere oggetto di referendum, danneggiandosi a vicenda. Una riflessione ripresa oggi in aula del relatore della commissione, Charles Julliard (Centro/JU). L'iniziativa parlamentare Bauer vuole che le emittenti radiofoniche e televisive locali siano sostenute con un aumento della quota di ripartizione del canone. Secondo l'autore, e il plenum che oggi l'ha seguito senza batter ciglio, si tratta di un importante passo per rafforzare la pluralità mediatica. L'altra iniziativa parlamentare, presentata dalla "senatrice" Isabelle Chassot (Centro/FR), intende garantire un sostegno all'autoregolamentazione del settore, in particolare al Consiglio svizzero della stampa, e a istituti indipendenti che propongono in modo continuativo formazioni e formazioni continue destinate a chi opera nelle redazioni. Inoltre, intende sostenere agenzie di stampa e agenzie di produzione di contenuti audiovisivi che rivestono importanza nazionale e garantiscono un'offerta equivalente in tedesco, francese e italiano.

Le decisioni

Oggi in aula, gli Stati hanno deciso che la quota dei costi computabili per il settore della formazione giornalistica non dovrà superare il 50%, allineandosi al Consiglio federale e la Consiglio nazionale. Durante un precedente passaggio alla camera dei Cantoni, i "senatori" avevano fissato tale percentuale all'80%. Tali contributi verrebbero finanziati mediante una quota che non deve superare l'1% dei proventi del canone, ossia attualmente 13 milioni di franchi secondo cifra fornite in aula da diversi "senatori". Il progetto intende permettere in futuro alle aziende di ottenere più di due concessioni.