
In Svizzera serviranno più docenti. Il motivo è presto detto: con l’aumento demografico ci saranno più allievi nelle scuole. Per questo nelle scuole dell’obbligo il corpo insegnanti dovrà aumentare del 6% entro il 2031. I dati sono emersi da due pubblicazioni dell’Ufficio federale di statistica, la prima riguarda gli scenari sull’offerta e il fabbisogno di nuovi insegnanti sulla base di un nuovo modello di proiezione, la seconda analizza una popolazione esaustiva di insegnanti e segue, nell’arco di cinque anni, il loro percorso professionale, quello verso il pensionamento, quello familiare e migratorio.
In Ticino previsto un calo del 6% per i docenti di livello primario
Stando alla pubblicazione “Scénarios 2022 – 2031 pour les enseignants de l’école obligatoire”, il numero di insegnanti di scuola elementare e media dovrebbe crescere del 6% da qui al 2031. Un aumento dovuto all’aumento del numero di allievi, il quale -stando all’UST- nei prossimi 9 anni sarà dell’8% per il livello primario e del 9% per il secondario I. Un fenomeno che dovrebbe riguardare tutta la Svizzera, tranne il Canton Ticino, dove ci si attende un calo del 6% del numero di insegnanti del livello secondario I.
Dalle ASP non usciranno abbastanza docenti
Secondo le stime dell’UST, tra crescita demografica, pensionamenti e cambi di attività professionale, tra il 2022 e il 2031 bisognerebbe assumere tra i 43 e i 47 mila nuovi insegnanti di scuola elementare. Dalle alte scuole pedagogiche, però ne usciranno circa 34 mila. Per questo, spiega l’Ufficio federale, potenzialmente vi sarà un divario tra il fabbisogno e l’offerta, ma occorre tener presente che per coprire una parte della richiesta verranno assunti anche insegnanti formati per altri livelli di formazione, insegnanti stranieri o studenti ASP in fase di formazione. Per quanto riguarda le scuole medie, infine, dovrebbero essere tra i 26 mila e i 29 mila le nuove assunzioni.
Verso una parità tra domanda e offerta
Nei prossimi 10 anni l’assunzione annuale di nuovi insegnanti di livello primario dovrebbe essere di circa 4'500 persone all’anno, mentre il titolo di insegnante rilasciato dalle Alte Scuole Pedagogiche sarà in crescita del 24%, raggiungendo i 3'800 nel 2031. Per questo l’UST ipotizza che l’offerta annuale di nuovi insegnanti si avvicinerà al fabbisogno nella maggior parte delle regioni, sebbene con scenari diversi all'interno della Confederazione.
Gli uomini puntano maggiormente alle funzioni direttive
Stando alla pubblicazione intitolata “Le maintien des enseignants de l’école obligatoire”, il 90% delle persone che insegnavano nella scuola dell’obbligo nel 2015, e che all’epoca avevano meno di 55 anni, cinque anni dopo era ancora impiegato in una scuola. Gli insegnanti con meno di 35 anni hanno mantenuto l’impiego in una scuola in misura leggermente minore rispetto agli altri (87%), come pure quelli con un numero limitato di ore settimanali di lezione (85% di quelli con meno di 10 ore di lezione settimanali). Mentre uomini e donne erano in numero simile a continuare a insegnare (88%). I primi sono passati più spesso a funzioni di direzione nella scuola rispetto alle seconde (il 2,2% contro lo 0,9%).
Dopo i figli molte mamme tornano a insegnare
Gli insegnanti che interrompono temporaneamente il proprio impiego spesso tornano a lavorare in una scuola (il 61% nei quattro anni successivi a quando si sono assentati). La percentuale di ritorno è particolarmente alta per le donne che hanno lasciato l’impiego a causa di una maternità (il 70% nei quattro anni successivi). Vi sono differenze notevoli tra una regione e l’altra (con valori che spaziano dal 58% della Svizzera orientale all’86% della Svizzera francese).