L'introduzione di dazi aggiuntivi da parte dell'Unione europea (UE) sulle auto elettriche cinesi non dovrebbe avere un impatto sul mercato automobilistico svizzero. Lo rileva la Segreteria di Stato dell'economia (Seco), ricordando che la Confederazione non è obbligata a rispettare le decisioni doganali di Bruxelles, visto che non è un Paese membro. La Seco non prevede nemmeno un afflusso di clienti dell'UE. A differenza di quest'ultima, la Svizzera non ritiene che i dazi all'importazione siano nel suo interesse economico, ha precisato oggi la Seco in risposta a una richiesta dell'agenzia di stampa Keystone-ATS. Dall'inizio dell'anno la Svizzera non impone dazi sui beni industriali importati, come i veicoli a motore.
L'accordo con la Cina
L'accordo di libero scambio con la Cina prevedeva già la completa abolizione dei dazi doganali sui prodotti industriali provenienti dal Paese asiatico. Ciò significa che i veicoli cinesi possono continuare a essere importati direttamente in Svizzera senza spese doganali supplementari anche dopo l'introduzione da parte dell'UE. Sulle importazioni dovranno essere pagate solo l'IVA e la tassa automobilistica. Come detto, la Seco non si aspetta nemmeno una corsa all'acquisto da parte di cittadini dell'UE, dato che dovrebbero poi pagare i dazi aggiuntivi al momento della riesportazione nell'UE.
Corsa all'acquisto in Svizzera?
Anche Christoph Wolnik, portavoce dell'Associazione degli importatori svizzeri di automobili (auto-schweiz), non si aspetta che la decisione dell'UE abbia un impatto sulla Svizzera. Le auto cinesi continueranno a essere spedite ai depositi europei in esenzione doganale e poi portate direttamente in Svizzera. Per lui c'è un altro motivo per cui la corsa degli acquirenti europei alle auto elettriche cinesi in Svizzera non si concretizzerà. Il mercato automobilistico elvetico è dominato da prodotti di alta gamma. Di conseguenza, molte auto elettriche cinesi a prezzi accessibili non sono ancora disponibili in Svizzera.