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Crescita economica nel 2023? "La Seco sta in realtà cercando di creare ottimismo"
© CdT/Chiara Zocchetti e Ticinonews
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Redazione
un anno fa
Il professor Sergio Rossi non crede alle previsioni di crescita per il 2023 stilate dalla Segreteria di Stato dell'economia.

Per la Segreteria di Stato dell'economia (Seco), il 2023 vedrà in Svizzera una crescita economica solo debole, con una progressione del Pil che si dovrebbe arrestare allo 0,7%, in calo rispetto alle previsioni di settembre (+0,8%) e di giugno (+1,6%). Comunque, una crescita: tutto sommato una buona notizia, che si aggiunge a una previsione (sempre della Seco) di un contenimento dell'inflazione per il prossimo anno, che raggiungerebbe il 2,2%. Su queste cifre, tuttavia, c'è chi ha qualche dubbio. Anzi: che ritiene che la Seco stia giocando con questi numeri. "A mio avviso la Seco cerca di influenzare positivamente il morale delle imprese e dei consumatori per cercare di rilanciare l'attività economica", dichiara a Ticinonews Sergio Rossi, professore di economia monetaria all'Università di Friburgo.

Nessuna crescita, "ma una recessione"

Secondo Sergio Rossi, quindi, l'intenzione della Seco è creare del nuovo ottimismo "per il prossimo anno, rispetto a un 2022 che sta finendo male sul piano economico e finanziario, per non parlare di quello sociale e politico". La visione dell'economista è opposta rispetto a quella della Segreteria di Stato: "Il futuro rischia di essere peggio di quanto è stato fino ad adesso il 2022. Nel 2023 in Svizzera peseranno i rincari delle bollette e dei premi di cassa malati. In prospettiva futura potrebbe inoltre esserci un aumento degli affitti, in quanto i tassi d'interesse sono aumentati", osserva Rossi. "Tutto questo peserà sui prezzi al consumo, ma anche su chi fa impresa. Le piccole medie imprese fanno fatica a pagare le bollette energetiche e cercheranno di ripercuotere gli aumenti sui loro lavoratori o sui prezzi di vendita al consumo". Quindi, secondo l'economista, non solo il Pil non crescerà dello 0,7%, ma "dal mio punto di vista ci sarà una recessione evidente nel 2023".

Non un'isola separata dal mondo

A rendere la situazione ancora più critica per il nostro Paese è, secondo Sergio Rossi, gli strettissimi legami economici che intrattiene con l'estero. "La Svizzera esporta molto verso i Paesi europei e verso il resto del mondo, ma sia l'Europa sia il resto del mondo hanno difficoltà economiche evidenti e rischiano di cadere in recessione. Tutto questo riduce l'attività economica e il morale di chi fa impresa: le prospettive sono quindi cupe. Ci saranno conseguenze negative anche sulle risorse fiscali dello Stato, in un periodo nel quale i Cantoni e la Confederazione hanno già annunciato misure di risparmio per il 2023 e il 2024. Tutto questo ridurrà molto l'attività economica".

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