
Il numero dei consiglieri federali non necessita di essere aumentato. Ne è convinta la maggioranza della Commissione delle istituzioni politiche del Consiglio nazionale (CIP-N), che si oppone a un ampliamento del collegio governativo, dagli attuali 7 a 9 ministri. Con 14 voti contro 11 la CIP-N si è espressa contro un'iniziativa in questo senso depositata dal Gruppo dei Verdi. L'organo parlamentare ritiene che modificando il numero di membri dell'Esecutivo in funzione di variazioni dei rapporti di forza politici non necessariamente durature potrebbe compromettere la stabilità del sistema politico, si legge in una nota pubblicata oggi.
Le motivazioni contrarie
L'obiettivo principale del Consiglio federale, sottolinea la Commissione, è governare e non rispecchiare in modo aritmetico la composizione politica del Paese. Un Governo con più membri e quindi più Dipartimenti richiederebbe inoltre uno sforzo di coordinamento maggiore, il che fa temere un aumento della burocrazia, aggiunge l'organo parlamentare. La Commissione ricorda inoltre che il tema è già stato discusso più volte negli ultimi anni, da ultimo nel 2021, senza mai ottenere una maggioranza nelle Camere.
I favorevoli
Secondo la minoranza della CIP-N che invece si è detta favorevole all'ampliamento del Governo, un Consiglio federale più numeroso permetterebbe una migliore rappresentanza delle forze politiche, delle regioni e delle diverse realtà linguistiche, rafforzando la tradizione di concordanza. La minoranza osserva inoltre che i carichi di lavoro dei membri dell'Esecutivo sono cresciuti in modo significativo rispetto all'epoca della fondazione dello Stato federale, motivo per cui una ripartizione su più persone sarebbe opportuna.
