Mercato del lavoro
Con la politica "zero emissioni" cresce l'occupazione
© Crinari
© Crinari
Keystone-ats
un anno fa
È quanto dimostra un rapporto approvato oggi dal Consiglio federale. I settori che beneficiano dei maggiori investimenti nell'efficienza energetica e nelle energie rinnovabili sono quelli dell'edilizia e dell'energia.

La politica climatica orientata all'obiettivo "zero emissioni" aumenterà l'occupazione soprattutto nei settori dell'edilizia e dell'energia. È quanto dimostra un rapporto approvato oggi dal Consiglio federale. Il testo è stato redatto in adempimento di un postulato della consigliera nazionale Nadine Masshardt (PS/BE) che chiedeva di quantificare i posti di lavoro potenzialmente realizzabili grazie alla promozione delle energie rinnovabili e dell'efficienza energetica, rispetto a ulteriori investimenti nelle energie fossili. Il rapporto si basa su studi effettuati in passato dall'Ufficio federale dell'energia (UFE), in particolare quello già pubblicato nell'ottobre dello scorso anno.

Differenze settoriali

I risultati dimostrano che l'economia svizzera continua a crescere anche se si persegue l'obiettivo delle emissioni nette pari a zero. I settori che beneficiano dei maggiori investimenti nell'efficienza energetica e nelle energie rinnovabili sono quelli dell'edilizia e dell'energia. Nei settori economici ad alta intensità di emissioni di gas serra e di energia, invece, l'occupazione risulta inferiore allo scenario comparativo "Proseguimento della politica attuale". Quest'ultimo però non permette di raggiungere l'obiettivo entro il 2050 e quindi non rappresenta una valida alternativa e viene utilizzato solo come comparativo, precisa un comunicato della segreteria del Dipartimento federale dell'energia (DATEC). Nel settore dell'energia il fabbisogno supplementare di manodopera è stimato a 16'500 posti di lavoro equivalenti a tempo pieno (ETP) nel 2035 e a circa 15'500 nel 2050. Nell'ambito delle energie rinnovabili e dell'efficienza energetica nel 2035 saranno necessari quasi 22'000 impieghi ETP in più e circa 24'000 in più nel 2050 rispetto allo scenario comparativo.

Fotovoltaico

Il fotovoltaico in particolare richiede molti lavoratori. Anche la maggiore diffusione delle pompe di calore e delle reti di calore ha un effetto positivo sull'occupazione. In quest'ultimo settore però l'impatto positivo sull'occupazione è inferiore rispetto a quello dell'energia elettrica. Gli impianti a combustione fossile infatti richiedono maggiore manutenzione, e quindi manodopera. La loro eliminazione dunque ridurrà l'effetto sul numero dei nuovi posti di lavoro. Il fabbisogno di personale aumenterà anche grazie agli investimenti nel settore dell'efficienza energetica degli edifici (riscaldamento, ventilazione e climatizzazione) e, entro il 2050, nel Carbon Capture and Storage (CCS; Cattura e stoccaggio del CO2) e delle tecnologie a emissioni negative (NET). Per quanto riguarda la mobilità privata e le energie fossili, invece, si prevedono effetti lievemente negativi sull'occupazione.