Svizzera
Codice di procedura civile e Legge IVA al Nazionale
Keystone-ats
3 anni fa
I parlamentari proseguono il dibattito per migliorare alcuni punti del Codice penale, in particolare l’accesso ai tribunali e la pubblicazione di contenuti nei media che potrebbero danneggiare una terza parte.

Riprendono i lavori al Consiglio nazionale, che ha in agenda anche una seduta pomeridiana. Il menù odierno contempla la continuazione delle discussioni in merito alla revisione del Codice di procedura civile. Entrato in vigore nel 2011, pur dimostrandosi efficace ha palesato alcuni problemi. Sono quindi previsti miglioramenti puntuali: l’accesso ai tribunali, per esempio, dovrebbe essere facilitato e i costi ridotti.

La pubblicazione di contenuti nei media
Un aspetto delicato della revisione riguarda i media e, in particolare, le misure provvisionali contro la pubblicazione di contenuti che potrebbero danneggiare una terza parte. Attualmente devono essere soddisfatti tre criteri per ordinare l’altolà ad un media. La misura non deve apparire sproporzionata e il danno deve essere ingiustificato e particolarmente grave. Il Consiglio degli Stati ha attenuato quest’ultimo criterio nel suo esame del testo togliendo l’avverbio “particolarmente”, ciò che ha fatto trasalire i professionisti del settore che temono di venir imbavagliati. Il Nazionale dovrebbe adeguarsi alla volontà espressa dai “senatori”. La revisione del codice di procedura riguarda anche l’uso dell’inglese nei dibattimenti in tribunale e di mezzi elettronici per la trasmissione di suoni e immagini.

La revisione della legge sull’IVA
Nel pomeriggio il Nazionale affronterà la revisione della legge sull’IVA e, in particolare, la tassazione delle piattaforme digitali di vendita online. La commissione preparatoria è favorevole ad assoggettarle all’Imposta sul valore aggiunto. Lo stesso dovrebbe valere per i tour operator stranieri che organizzano viaggi in Svizzera. Su questo punto, il Consiglio federale vorrebbe invece l’esenzione. Su sollecitazione dello stesso Parlamento, e dietro la spinta della organizzazioni femministe, il disegno di legge governativo prevede anche la riduzione dell’Iva sui prodotti per l’igiene mestruale dal tasso normale del 7,7% a quello, ridotto, del 2,5%.

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