Svizzera
Cassis in Estremo Oriente per presentare la nuova strategia cinese
Immagine CdT/Putzu
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Keystone-ats
2 anni fa
Il capo della diplomazia svizzera incontrerà il suo omologo cinese per parlare della nuova strategia del Consiglio federale per la Cina

Il ministro degli esteri svizzero Ignazio Cassis presenterà sabato al suo omologo cinese - ad Anji, nella provincia dello Zhejiang - la strategia per la Cina del Consiglio federale. Il ticinese e Wang Yi discuteranno anche della pandemia, dei recenti sviluppi internazionali e dei diritti umani.

Dialogo annuale
L’incontro fa parte del dialogo strategico annuale con la Cina, istituito nel 2017 per rafforzare le relazioni tra i due Paesi, precisa una nota odierna del Dipartimento federale degli affari esteri (Dfae). Consente uno “scambio di opinioni diretto e aperto su tutti i temi”, aggiungono i servizi diretti da Cassis. Dall’inizio della pandemia è la prima volta che le due parti si incontrano dal vivo.

Cina “partner chiave”
La strategia del Consiglio federale riconosce la Cina come un partner chiave nella politica estera svizzera e definisce un quadro per i molteplici legami tra i due Paesi. Berna vuole “condurre un dialogo costruttivo e affrontare anche i nodi critici”, sottolinea il Dfae.

Fra i temi
Durante l’incontro, il ministro elvetico sottolineerà l’importanza delle relazioni economiche bilaterali e nell’ambito dell’innovazione, nonché il ruolo della Cina nel trovare una soluzione a problemi globali come il cambiamento climatico, conclude la nota.

Amnesty, Svizzera esiga rispetto diritti
In una presa di posizione odierna, Amnesty International si aspetta che durante la sua visita, Cassis “comunichi pubblicamente la preoccupazione della Svizzera per le gravi violazioni dei diritti umani in Cina”. Per l’organizzazione, è fondamentale che questi diritti siano difesi in modo coerente a tutti i livelli.

Un approccio più critico
Presentata la scorsa primavera, la nuova strategia del Governo per la Cina prevede pure l’espressione di critiche più forti in merito alle violazioni dei diritti umani nel paese asiatico. “Con la nuova strategia la critica diviene più precisa ed esplicita”, aveva affermato Cassis nello scorso mese di marzo in un’intervista rilasciata alla Nzz am Sonntag. Di fronte al cambio di corso nelle relazioni sino-elvetiche prospettato da Cassis, il Ministero degli esteri cinese aveva velatamente minacciato la Svizzera di rivedere a suo sfavore gli attuali ottimi rapporti economici.

Amnesty vuole trasparenza sullo Xinjiang
Secondo l’Ong attiva nel campo dei diritti umani, la Svizzera dovrebbe inoltre esigere l’accesso immediato allo Xinjiang in modo da poter condurre un’indagine indipendente sulle gravi violazioni dei diritti umani nella regione. L’accesso deve valere anche per i giornalisti e gli scienziati indipendenti ed essere garantito anche ai campi di internamento e alle prigioni in altre parti della Cina, aggiunge Amnesty, che chiede a Cassis di esigere al più alto livello la liberazione di tutte le persone ingiustamente detenute.

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