Terremoti
Calati i terremoti in Svizzera nel 2022
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Redazione
un anno fa
Dei cinque maggiori terremoti rilevati da quando esiste la rete di misurazione strumentale, l’unico avvenuto in Svizzera ha causato problemi minori. I sismi in grado di produrre danni sono dunque rari, ma si verificheranno anche in futuro.

Con circa 900 terremoti registrati, il numero di eventi rilevati nel 2022 è stato leggermente inferiore rispetto agli ultimi anni. 28 di questi hanno fatto registrare una magnitudo pari a 2.5 o superiore, collocandosi quindi in una fascia in cui probabilmente le scosse sono state avvertite dalla popolazione. A differenza di altri anni, nel 2022 non si sono verificate sequenze sismiche, fatto che costituisce un motivo determinante per il nu[1]mero leggermente inferiore di sismi. Tali oscillazioni, viene spiegato in un comunicato dal Servizio Sismico Svizzero (SED) con sede all’ETH di Zurigo, sono comuni e non consentono di trarre alcuna conclusione sui futuri sviluppi.

Evento rilevante in Alsazia

Con il terremoto verificatosi il 10 settembre a Sierentz (F) in Alsazia, è stato registrato il quinto evento più forte avvenuto in Svizzera o nei Paesi limitrofi dall’introduzione del moderno monitoraggio sismico strumentale nel 1975. Con una magnitudo pari a 4.7, è stato percepito in ampie zone delle Svizzera. Il SED ha ricevuto 11’000 segnalazioni da parte della popolazione: un record assoluto. Questo evento condivide la quinta posizione con una scossa di pari magnitudo verificatasi nel 1992 nei pressi di Vaduz (FL).

La “classifica”

I terremoti più forti registrati in Svizzera e nei Paesi limitrofi dal 1975 sono avvenuti nel 1996 ad Annecy (F) e nel 1999 a Bormio (I); in entrambi i casi la magnitudo è stata pari a 5.1. Al secondo posto si piazza l’ultimo terremoto dannoso con epicentro nel nostro Paese, verificatosi nel 1991 a Vaz (GR) con una magnitudo di 5.0, seguito da un sisma a Vallorcine (F; 2005, magnitudo 4.9) e da uno a Besançon (F; 2004, magnitudo 4.8).

La Fossa renana

Il terremoto di Sierentz (F) è collegato a una nota struttura tettonica sismicamente attiva: la Fossa renana. Quest’ultima si estende dalla regione di Basilea tra la Foresta nera e i Vosgi in direzione nord. In questa regione i sismi non rappresentano niente di insolito; tuttavia, un terremoto con una forza simile a quello registrato nel settembre dello scorso anno si verifica solo una volta ogni 10-20 anni. Storicamente sono documentati per quest’area anche grandi terremoti dannosi, come quello di Basilea del 1356, che raggiunse una magnitudo di 6.6. Mentre nei secoli immediatamente successivi si verificò un terremoto dannoso ogni 50-100 anni, a partire dal 1650 sono avvenuti solo pochi sismi di notevole intensità. Tuttavia, sulla base di fonti storiche e di studi paleosismo[1]logici, si prevede che nella regione un terremoto forte come quello del 1356 si verifichi ogni 2’000- 2’500 anni.

Il “numero due”

L’epicentro del secondo maggior sisma del 2022 era localizzato a Triesenberg (FL). Con una magnitudo pari a 3.9, il terremoto è stato percepito nettamente non solo nell’intero Principato del Liechtenstein, ma anche in Svizzera fino a San Gallo e Coira. Delle oltre 700 segnalazioni pervenute, alcune sono arrivate anche dalle regioni di Sciaffusa, Zurigo e Lucerna. Il sisma si è verificato nei pressi della superficie terrestre ed è stato quindi piuttosto violento direttamente presso l’epicentro, mentre a distanza maggiore è stato percepito in maniera relativamente debole. Circa 20 secondi prima del terremoto principale del 1º settembre, c’è stata una scossa premonitrice di magnitudo 2.1, anch’essa nettamente percettibile nei pressi dell’epicentro. In seguito si sono verificate numerose scosse di assestamento, alcune delle quali sono state anche avvertite.

La valle del Reno sangallese e i Paesi di confine

Analogamente alla Fossa renana, la valle del Reno sangallese è una delle regioni svizzere con una pericolosità sismica elevata. Nelle regioni svizzere vicine al confine sono state altresì nettamente percepite una scossa di magnitudo 4.2 verificatasi il 9 luglio vicino ad Albstadt (D), così come una scossa di magnitudo 3.7 avvenuta il 25 settembre nei pressi di Chamonix (F). Oltre a questi terremoti nei Paesi limitrofi, è stata avvertita nettamente – in particolare nel Giura – anche una scossa di assestamento (di magnitudo 3.1) della sequenza sismica che ha interessato la zona di Haute-Ajoie (JU) a partire dalla fine del 2021. Un numero straordinariamente elevato di segnalazioni è pervenuto inoltre per una scossa di magnitudo 1.6 verificatasi il 25 ottobre a Monthey (VS). Normalmente, un sisma di questa forza non viene percepito dalla popolazione. In questo caso è stato tuttavia avvertito nettamente: le cause sono state da un lato l’orario (l’evento si è verificato a tarda sera) e dall’altro la ridotta profondità dell’ipocentro, collocato circa 1 chilometro sotto la superficie terrestre.

Un modello per effettuare valutazioni

Dei cinque maggiori terremoti rilevati da quando esiste la rete di misurazione strumentale, fortunatamente l’unico avvenuto in Svizzera, a Vaz (GR), ha causato danni minori. I sismi in grado di produrre danni sono dunque rari, ma si verificheranno anche in futuro. Finora sappiamo poco di quali conseguenze potrebbero avere oggi i terremoti su persone ed edifici. In futuro, grazie al primo modello di rischio sismico per la Svizzera liberamente accessibile, che presenta una solidità scientifica mai raggiunta prima, sarà possibile effettuare questo tipo di valutazioni. Il modello, sviluppato dal SED assieme ad altri partner, sarà presentato al pubblico il 7 marzo 2023

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