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Ultras del Lugano contro la ripartenza: “Schiavi di Teleclub”
Foto CdT/Gabriele Putzu
Foto CdT/Gabriele Putzu
Marco Jäggli
4 anni fa
I gruppi contestano gli stadi vuoti e avebbero preferito rinviare alla stagione 2020/2021

Agli Ultras del Lugano non piace la decisione di proseguire con il campionato di SuperLeague con pubblico ridotto: “Siamo rimasti delusi e amareggiati ma sicuramente non sorpresi, per l’ennesima volta il calcio ha sputato in faccia agli interessi del popolo che lo ha elevato a culto del weekend”. Nel comunicato stampa definiscono inoltre le autorità calcistiche “complici e schiavi di Teleclub e degli interessi economici più miseri”, questo sport è stato infatti trasformato “in un contenitore vuoto finalizzato solo all’ingrasso di qualche squallido imprenditore”.

“Ci commuove più uno stadio pieno di un paso doble di CR7”
I gruppi “Teste matte” e “I bravi ragazzi” si dicono infatti portatori di una visione romantica del gioco del calcio, per cui “gli stati gremiti dalla gente e rimbombanti di passione ci commuovono molto più del doppio passo di un CR7 qualsiasi in un’arena deserta”. Da qui la decisione “di non giocare” a questo gioco: “In considerazione di ciò, noi gruppi organizzati della Curva Nord del glorioso Football Club Lugano comunichiamo ufficialmente che la stagione calcistica è terminata ai nostri occhi e vi rimandiamo ad un futuro campionato che si possa giocare alle nostre condizioni, le condizioni della gente”. Avrebbero preferito infatti, si legge ancora, ripartire con un 2020-2021 “in grande stile con i tifosi e non falsato sportivamente”.

Invito al boicottaggio
I gruppi ultras luganesi invitano quindi tutti i tifosi bianconeri a seguirne l’esempio e a “non piegarsi al ricatto dei potenti del sistema calcistico, boicottando le Pay TV e non lasciando nemmeno pochi franchi nelle tasche di chi è il virus che sta conducendo il mondo pallonaro alla morte”, consigliando inoltre di riempire i propri weekend con “attività più aggregative, interessanti e genuine della lobotomia che ci vogliono imporre”.

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