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Scacchi, è morto il re: Bobby Fischer
Redazione
17 anni fa
L'ex campione del mondo di scacchi, una vera e propria leggenda, risiedeva in Islanda

La leggenda degli scacchi Bobby Fischer, morto ieri in Islanda, dove viveva da tempo, è stato sopraffatto da un'insufficienza renale. Lo ha affermato da Reykjavik Einar Einarsson, presidente della Robert James Fischer (Rjf), l'associazione che porta il nome dell'ex campione di scacchi americano e che ha ottenuto per lui l'asilo e poi la residenza islandesi nel 2005. 'So che la sua morte è dovuta a un'insufficienza renale", dice Einarsson. Del resto, aggiunge, Fischer "non era tipo da cercare assistenza medica. Non credeva nella medicina occidentale". Fischer, secondo Einarsson, amava la natura e per questo amava anche l'Islanda. "Era piuttosto contento di vivere in Islanda, ma si sentiva forse un po' in prigione perché non era autorizzato a viaggiare", in quanto la giustizia del suo Paese, dove è ricercato per una transazione commerciale illegale e dove rischiava dieci anni di carcere, "gli stava alle costole". Vita e carriera (da Wikipedia, ndr.)Nacque a Chicago da Regina Wender, operaia in una fabbrica bellica che divenne in seguito insegnante, infermiera e medico, e da Gerhardt Fischer, un medico. I suoi genitori divorziarono quando aveva due anni, e Fischer crebbe con la madre e la sorella maggiore. All'età di sei anni, quando la famiglia si spostò a Brooklyn, Fischer imparò da sé il gioco degli scacchi, leggendo il libretto di istruzioni di una scacchiera. Si allenò con sua sorella, ma nel giro di qualche settimana si dimostrò un giocatore troppo forte per lei. Quando Fischer era tredicenne, sua madre chiese a John Collins di essere il suo insegnante di scacchi. Collins aveva insegnato a diversi grandi giocatori, compresi William Lombardy e Robert Byrne. Fischer spese molto tempo nella casa di Collins, e alcuni hanno descritto Collins come una figura paterna per Fischer. Bobby frequentò, ma in seguito abbandonò, la Erasmus Hall High School, dove molti insegnanti lo ricordavano come una persona difficile. Il suo primo vero trionfo arrivò quando vinse il campionato juniores statunitense, nel luglio 1956, che a quei tempi lo qualificava per il campionato maggiore. Nello stesso anno giocò diverse partite brillanti, tra cui quella contro il Grande Maestro Donald Byrne. Nel gennaio 1958 Fischer diventò campione degli Stati Uniti. Oltre al titolo, Fischer si qualificò per partecipare agli Interzonali, il primo passo verso la sfida del campione del mondo. Nessuno dava al giovane Fischer molte possibilità di passare gli Interzonali (i primi sei si qualificavano per il Torneo dei Candidati); fu quindi una sorpresa quando, dopo un buon finale, Fischer concluse quinto a pari merito. In quell'occasione ottenne anche il titolo di Grande Maestro. Fu a questo punto, durante il Torneo dei Candidati, che Fischer si trovò faccia a faccia con i giganti russi, cosa che avrebbe caratterizzato il resto della sua carriera di giocatore. A causa del numero di giocatori russi coinvolti nel torneo (l'Unione Sovietica dominò le competizioni internazionali per gran parte della sua storia), era in teoria possibile che si accordassero su brevi patte tra di loro, al fine di concentrare tutti i loro sforzi sul contingente non russo. Una volta che gli altri venivano eliminati, i russi sarebbero rimasti a contendersi il diritto di sfidare il campione del mondo in carica (all'epoca era Mikhail Botvinnik, che aveva recentemente sconfitto Vasilij Smyslov in una rivincita per riprendersi la corona). Fischer riteneva che i giocatori sovietici avessero in effetti scelto di arrangiare il torneo in quel modo, e questo portò ad un'aspra battaglia tra Fischer e la FIDE, che alla fine portò allo smantellamento del Torneo dei Candidati in favore di una serie di incontri a eliminazione diretta. Fu il ciclo dei candidati del 1969 che portò Fischer sulla strada del campionato del mondo. Anche se non era più il campione degli Stati Uniti, Pal Benko, un grande maestro americano che aveva vinto il torneo, gli cedette il suo posto nell'Interzonale

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