“È il più grande calciatore del mondo, un esempio. Da quando esiste il calcio, non è mai nato un giocatore come lui”. Così José Altafini, ex compagno di squadra di Pelé nella Nazionale brasiliana, ricorda ai microfoni di Ticinonews ‘O’Rey’, scomparso giovedì dopo una lunga malattia. “Non c'è stata rivalità con nessuno, perché lui era il migliore. Il patrimonio calcistico che ha lasciato è unico”.

Edson Arantes do Nascimento, in arte Pelé, sarà ricordato per i tre titoli mondiali vinti, per aver riscattato il ‘futebol bailado’, messo al bando dal Brasile dopo la tragedia calcistica chiamata ‘Maracanazo’, e per aver dato un’impronta indelebile al gioco del calcio: la bellezza abbinata alla forza fisica e alla velocità. Giocatore completo, osannato in patria e all’estero, si fece conoscere nell’ormai lontano 1958 quando, a soli 17 anni, vinse il suo primo titolo iridato al fianco di Altafini, con il quale ebbe un ottimo rapporto. “È uscito un film che racconta molte inesattezze”, chiarisce Altafini. “Noi non siamo mai stati rivali: io ero titolare della maglia numero 9 e lui della 10. Mai stati rivali in niente”.

Un calciatore che ha incantato le platee del mondo, segnando complessivamente 1’281 gol. Un record sinora imbattuto. “Era una meraviglia vederlo giocare, sapeva fare tutto. Abbiamo esordito insieme in Nazionale contro l'Argentina. Abbiamo vinto 2-0, con un gol mio e uno suo”. Pelé se n’è andato e già ci si chiede se qualcuno sarà in grado di emularlo. Altafini non ha dubbi in proposito. “Sono tutti imitatori”, conclude l’ex giocatore di Milan, Napoli e Juventus.