
“Sono triste. Arrivo oggi a 1'391 partite e questa situazione non mi piace”. Aveva gli occhi lucidi ieri sera Eros Wagner, storico tifoso biancoblù, mentre commentava ai microfoni di Ticinonews la situazione venutasi a creare all’interno del club, con i burrascosi addii negli scorsi giorni degli ormai ex DS ed ex allenatore, Paolo Duca e Luca Cereda. “Voglio però dire anche che chi lavora, come il Cda, può sbagliare”, ha aggiunto Eros. “Forse, dopo il derby vinto a Lugano, bisognava organizzare una riunione tra il Cda, Cereda e Duca e dire: ‘si gioca bene ma mancano i punti. Il Consiglio ha deciso di dare ancora una chance all’allenatore, e anche al DS, a condizione che nelle prossime tre partite arrivino almeno 8 punti. Se questa soluzione non va in porto, pensiamo che Cereda non dovrebbe più ricoprire il ruolo di allenatore’”.
A quel punto “il Cda avrebbe potuto chiedere a Duca se in caso di partenza del ‘Cere’ sarebbe andato via anche lui. Questa è la mia idea”. In ogni caso “spero vada tutto a posto e voglio dire a Filippo (Lombardi) di non mollare, perché è lui che ha fatto la nostra casa e ha portato tutta questa gioia ai tifosi”, ha concluso Eros.
"Un 'patatrack' ridicolo"
"Questa situazione si poteva evitare. Secondo me il presidente ha fatto dei passi che non doveva compiere", ha sottolineato un altro tifoso incontrato all'esterno della Gottardo Arena. "Doveva discutere con tutto l’entourage e prendere poi delle decisioni”. Adesso “speriamo si sistemi tutto per il meglio”. Sedersi al tavolo tutti e tre e trovare un accordo “non penso sia un'opzione. Guardando le loro espressioni (durante la conferenza stampa di mercoledì), sia Cereda che Duca erano abbastanza arrabbiati. Bisogna voltare pagina, ma anche con il Comitato. Assistere a un 'patatrack' come quello dell’altro giorno è ridicolo. Tutta la Svizzera ci sta guardando”.
Striscioni critici
Durante la partita di ieri sera tra Ambrì e Ajoie (vinta dai leventinesi per 3-2) non sono mancate decise prese di posizione da parte del tifo organizzato. La Curva Sud ha espresso la propria vicinanza e il proprio sostegno a Cereda e Duca, ma non ha risparmiato critiche alla società: "Non avete tradito solo due persone, ma un popolo e la sua identità. Vergognatevi!", recitava uno striscione esposto durante l'incontro.