Hockey
Cajkovsky: "È mia moglie che ha scelto di venire ad Ambrì"
Redazione
15 ore fa
Il nuovo difensore straniero dell'Ambrì oggi ha svolto il suo primo allenamento alla Gottardo Arena e si è presentato ai media: "Sono un difensore two-ways, mi adatto alle necessità della squadra e al ruolo che mi danno gli allenatori".

Con i suoi 107 chilogrammi distribuiti su 192 centimetri d’altezza, Michal Cajkovsky non passa certamente inosservato. Il difensore slovacco, che questa stagione non ha ancora giocato alcuna partita, questa mattina ha svolto il suo primo allenamento alla Gottardo Arena.

“Il fatto che ad inizio stagione non avessi un contratto non è stato un grande problema per me, non volevo prendere una decisione affrettata” ci spiega il 33enne nativo di Bratislava. “Innanzitutto, volevo tornare in forma dopo il mio infortunio, e solo dopo ho iniziato a guardarmi in giro. Avevo due offerte dalla Russia, poi mi ha chiamato anche l’Ambrì, ho iniziato a parlare con Alessandro Benin settimana scorsa. Insieme a mia moglie abbiamo pensato a quale fosse la migliore opzione per la nostra famiglia, anche considerando che il nostro secondo figlio ha appena 1 mese. La famiglia è importantissima in decisioni del genere. Ho detto a mia moglie che poteva scegliere dove saremmo andati e lei ha scelto Ambrì. Siamo molto felici di essere qui”.

Nella sua carriera da professionista, Cajkovsky ha già giocato in Nordamerica tra ECHL e AHL e in patria con la maglia dello Sparta Praga. Dal 2016 giocava invece in KHL, tra cui ben 6 anni nella capitale Mosca, prima difendendo i colori della Dinamo Mosca, mentre nelle ultime due stagioni era sotto contratto per i rivali dello Spartak. Ora invece la sua prima esperienza in Svizzera.

“Conosco però bene questo campionato, diversi amici giocano qui. So che in Svizzera il gioco è molto veloce, ci sono tanti ribaltamenti di fronte. Insomma, è sicuramente differente da quello in Russia e pure le dimensioni della pista non sono uguali. Ho già parlato con Landry e Matte del sistema di gioco qui ad Ambrì, spero di adattarmi il più in fretta possibile. Per me sarà una nuova sfida, ma non vedo l’ora di cominciare. So inoltre che l’Ambrì da quattro anni ha una nuova pista, qui è davvero tutto molto bello e i giocatori vengono messi nelle condizioni migliori per rendere”.

Alessandro Benin ce lo aveva presentato come un giocatore completo, lui invece come si descriverebbe?

“Mi definirei una persona abbastanza calma, soprattutto ora che non sono più giovanissimo (ride, ndr). Come giocatore invece provo a portare in pista un gioco two-ways, in zona offensiva provo ad inserirmi, mentre dietro voglio essere solido. Il mio gioco dipende anche dalle necessità della squadra e dal ruolo che mi danno gli allenatori. Ho 33 anni, ma davanti a me spero di avere ancora diverse stagioni di buon hockey. Ho accettato questa sfida anche per vedere qualcosa di nuovo, dato che ho passato gli ultimi 10 anni in Russia”.

Cajkovsky per anni è anche stato un pilastro della nazionale slovacca, con cui ha partecipato a tre mondiali e due Giochi Olimpici, dove ha pure conquistato una storica medaglia di bronzo.

“Giocare per la propria nazionale è il sogno di ogni bambino. Ora però sono fuori dal giro già da qualche anno a causa di diversi infortuni. Spero che se farò bene ad Ambrì, avrò un’altra opportunità, magari anche per partecipare ai Giochi Olimpici. Per avere una possibilità, dovrò giocare bene e rimanere in salute, ma in ogni caso sarà difficile trovare posto con tutti i giocatori provenienti dalla NHL”.

 

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