Antonio Leucci
Una Navigazione del Territorio per il Territorio
Redazione
un mese fa
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Immaginare una navigazione del territorio significa guardare al Lago Maggiore non solo come a una via d’acqua, ma come a un sistema vivo, in dialogo con le sue sponde, i suoi borghi e le sue comunità. Una rete che collega non solo i porti, ma le persone, le idee, le storie.

Una navigazione connessa ai Comuni e agli enti turistici, capace di coordinare orari, eventi e iniziative, può diventare la spina dorsale di un nuovo modo di vivere il lago: una mobilità esperienziale, che unisce al piacere del viaggio la scoperta del territorio.

Ogni tratta può trasformarsi in un racconto guidato, un’esperienza condivisa con chi vive il lago ogni giorno: guide turistiche, naturalisti, storici, ma anche produttori, artisti e associazioni locali. I passeggeri possono così non solo ammirare il paesaggio, ma comprenderlo, sentirsi parte di esso, incontrare le sue voci e i suoi volti.

Perché tutto questo accada, serve una governance del lago, sul lago: un organismo capace di mettere in rete le amministrazioni, gli enti pubblici, le imprese, le associazioni e gli operatori turistici, per costruire una visione condivisa e duratura. Una regia comune che parta dall’acqua e torni all’acqua, che conosca le dinamiche, le potenzialità e le fragilità del territorio, e che sappia farle dialogare in un equilibrio sostenibile.

In questo quadro, è fondamentale strutturare una collaborazione solida con la controparte Italiana, riconoscendola come partner strategico e non come un interlocutore contrapposto. Solo attraverso un’alleanza vera, fondata su obiettivi comuni e strumenti condivisi, si possono creare sinergie reali e durature: altrimenti, il rischio è di tornare sempre al punto di partenza, perdendo energie e opportunità.

Perché questo cambiamento diventi realtà, serve coraggio e azione da parte di tutti coloro che operano sul lago — istituzioni, enti, imprese, associazioni e cittadini — e una voce forte e decisa della politica, capace di sostenere e guidare il processo di rinnovamento. Solo così la navigazione potrà diventare davvero un modello di cooperazione e sviluppo sostenibile.

Un modello partecipato dove la navigazione diventa strumento di coesione territoriale e motore economico sostenibile, generando valore per tutti: per chi vive il lago, per chi lo lavora e per chi lo visita.

Navigare, in questa visione, non è soltanto un mezzo per arrivare, ma un’esperienza che unisce: un viaggio che parte dall’acqua per scoprire la terra, un invito a guardare il lago come una piattaforma comune di cultura, accoglienza e futuro.

Antonio Leucci - Presidente di Verbano 26 

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