Paolo Morel
UBS – Licenziamenti nettamente al di sotto delle previsioni
©Chiara Zocchetti
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Redazione
un anno fa
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L’odierna presa di posizione di UBS ed in particolare del suo CEO Sergio Ermotti conferma ancora una volta che valutazioni e analisi vanno fatte a bocce ferme e non, seguendo l’emotività del momento, su voci di corridoio. L’ipotesi catastrofica di licenziamenti che avrebbero potuto toccare fino a 10'000 persone in Svizzera sono state, almeno per il momento, smentite dai fatti. Questo non allevia in alcun modo il dramma di 3'000 licenziamenti che restano tanti, anzi tantissimi e lo sono a maggior ragione perché vanno a toccare numerose famiglie svizzere. UBS ha però assicurato di voler seguire con piani sociali individuali la situazione delle persone toccate da questo provvedimento. Inoltre almeno una parte della riduzione degli effettivi risponderà alle normali fluttuazioni del mercato del lavoro.

Se paragonato ai parametri internazionali o ad altri settori economici svizzeri, il piano sociale previsto dalla banca è da ritenersi particolarmente generoso. Nel contesto dell’acquisizione di Crédit Suisse da parte di UBS va dato atto al Consiglio Federale ed in particolare alla Consigliera Federale Karin Keller-Sutter di aver operato, sotto strettissima pressione di tempo, in maniera ottimale a favore del settore economico elvetico, dei collaboratori della banca e – di riflesso – nell’interesse dei cittadini svizzeri. Quella che Ermotti ha definito come “una transazione molto complessa” sta altresì evidenziando il valore del top-management svizzero a livello internazionale.

Dopo anni di scelte cadute su top manager esteri ci siamo finalmente resi conto che anche la Svizzera è in grado di produrre personaggi di calibro internazionale ai vertici delle nostre aziende. Alla politica rimane ora da definire l’aspetto della “mega banca”, che non comporta, a mio parere, particolari rischi a livelli internazionale e nemmeno in Svizzera per quel che riguarda le ipoteche alle persone fisiche e la gestione patrimoniale. Altro discorso e un’attenta analisi si impone invece, per quel che concerne i finanziamenti internazionali alle aziende, che potrebbero mancare di alternative.   

Paolo Morel, Candidato PLR al Nazionale

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