Manuele Bertoli
SÌ al nodo intermodale di Locarno
©Gabriele Putzu
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Redazione
3 giorni fa
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Il prossimo 15 giugno andremo a votare sul nodo intermodale alla stazione di Locarno, un progetto che risolverà, finalmente, i problemi odierni di interconnessione tra treni e bus in questo luogo.

Attualmente chi scende dal treno a Locarno e vuole prendere un bus in direzione della città, di Ascona, di Losone, di Brissago o della Vallemaggia, deve attraversare la strada principale mediante un normale passaggio pedonale, bloccando il flusso di auto, ed aspettare il mezzo pubblico su un marciapiede senza nessuna protezione in caso di pioggia. Lo stesso accade per chi arriva da questi luoghi o per chi prende il bus in direzione contraria, verso Minusio, Tenero o Bellinzona, pur non dovendo in questo caso compiere l’attraversamento della strada. Una situazione non più accettabile. Per queste ragioni è stato progettato il nodo intermodale sul quale andremo a votare.

Se il progetto sarà accolto in votazione popolare, i viaggiatori in arrivo con il treno potranno andare a prendere il bus davanti alla stazione, in una moderna area coperta dedicata al trasbordo, come accade praticamente dappertutto nelle altre città. Senza attraversare la strada cantonale, senza grandi spostamenti, in maniera decisamente più comoda e sicura rispetto ad oggi. Anche gli automobilisti che passano accanto alla stazione ne beneficeranno, non dovendosi fermare ogni volta al passaggio dei pedoni che vanno a prendere il bus.

Chi ha lanciato il referendum a parole vorrebbe “salvare” quella strada che dalla stazione porta direttamente al lungolago, viale Cattori, ma le ragioni di questo “salvataggio” non sono convincenti. Il progetto di nodo intermodale davanti alla stazione prevede infatti che in quella via, che oggi è comunque occupata da dei parcheggi ed è percorsa da non poche automobili, passeranno i bus in direzione della stazione, che per tanti che siano (il Locarnese non conosce decine di linee di bus) produrranno in ogni caso una riduzione del numero di passaggi, quindi meno traffico. Al posto delle molte automobili attuali ci sarà in media un bus ogni4 minuti e i pedoni potranno come oggi andare verso il lago percorrendo il marciapiede, e quindi per loro non cambierebbe nulla. Il cosiddetto “salvataggio” di viale Cattori sarebbe quindi piuttosto teorico, se non controproducente, perché manterrebbe il traffico che oggi percorre quella via, più impattante di quello futuro.

Naturalmente, come sempre in questi casi, i fautori del NO avanzano idee alternative, come quella di costruire il nodo intermodale dietro la stazione, a Muralto, ma si tratta di ipotesi di progetto che, nel migliore dei casi, potrebbero forse vedere la luce tra parecchi anni, lasciando i numerosi utilizzatori del trasporto pubblico, tra cui anche non pochi turisti, con un’infrastruttura vecchia e desueta per molto tempo. In ogni caso qualsiasi soluzione dietro la stazione obbligherebbe comunque i viaggiatori a trasferimenti a piedi più lunghi e scomodi rispetto alla soluzione davanti ad essa.

Il trasporto pubblico ha fatto grandi passi avanti nel nostro Cantone un po’ dappertutto, e anche Locarno merita un nodo intermodale moderno ed efficiente. Attendere le calende greche per progetti la cui miglior concezione è tutta da dimostrare non ha senso, a meno di perdere ancora una volta l’occasione. E allora cogliamo l’attimo e votiamo SI all’ammodernamento di questa infrastruttura.

Manuele Bertoli

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