Sara Demir
Scoraggiamo quello che ci fa male invece di punire le famiglie!
Redazione
2 anni fa
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Lo sapevate che l’AVS non si finanzia solo con l’IVA o i contributi di datore di lavoro e assicurati? Esistono altre forme di finanziamento dell’AVS come le imposte su tabacco, alcol e case da gioco. Purtroppo però si preferisce proporre una riforma simile a quelle passate dove sono le famiglie ad essere penalizzate.

La soluzione è aumentare le imposte su tabacco, alcol e case da gioco e tassare alcuni nuovi prodotti come le sigarette elettroniche. Sono cose che possono rovinare le famiglie, creano dipendenza, nuocciono alla salute, causano malattie e provocano un continuo aumento dei premi delle casse malati.

Imposta sul tabacco e le sigarette, imposta sul tabacco trinciato e da shisa: questi prodotti sono tassati in modo molto diverso. Le sigarette convenzionali vengono tassate al 58.9% e si potrebbe tassarle sicuramente ad un’aliquota superiore del 70% come nell’Unione europea; anche l’OMS suggerisce il rialzo. L’ultima modifica dell’aliquota per le sigarette convenzionali risale al 2013. Si potrebbero tassare poi i “nuovi” prodotti, come le sigarette elettroniche (ENDS) che attualmente non sono soggette ad alcuna imposta e recuperare soldi per l’AVS: prodotti high-tech pod o pod mod oppure gli happy puff e puff bar. Anche le imposte sui sigari e cigarillos sono nettamente più basse rispetto alle altre. Bisognerebbe introdurre un’imposta minima su tutti i prodotti contenenti tabacco e nicotina e aumentare l’aliquota dell’imposta per taluni prodotti.

Imposte sull’alcol: sulle bevande spiritose viene riscossa un’imposta il cui tasso unico d’imposizione per i distillati indigeni e importati è di 29 franchi per litro d’alcol puro e il 90% di questa tassa viene versata alle assicurazioni sociali AVS/AI. Dal 1999 questa tassa non viene rivista. I cosiddetti alcopop soggiacciono a una tassa speciale di 116 franchi. Queste tasse potrebbero essere riviste prima di toccare le famiglie.

Imposte sui giochi in denaro. La legge sulle case da gioco prevede che la tassa prelevata sul prodotto lordo dei giochi sia versata in primo luogo all’AVS. Sul prodotto lordo dei giochi i casinò pagano una tassa del 40-80%. La tassa sui casinò A confluisce al 100% nelle casse dell’AVS. I casinò B versano il 60% all’AVS e il 40% al Cantone dove ha sede il casinò. L’utile netto aziendale (dedotti i costi del personale, ammortamenti, ecc.) potrebbe venir tassato maggiormente a beneficio dell’AVS.

Se proprio nemmeno con tutti questi aumenti d’imposta il finanziamento dell’AVS sarà raggiunto, si può rivedere infine la percentuale delle aliquote dell’IVA e dell’AVS dedotta dal salario lordo e pagata in maniera paritetica da datore di lavoro e lavoratore.

È scorretto alzare l’età di pensionamento delle donne facendo credere a chi vota che è l’unica via percorribile quando non lo è. Aumentiamo prima l’imposta laddove possibile, dove fa male e non si colpiscono subito le famiglie. Per questo, vi invito caldamente a votare due NO.
Sara Demir Già consigliera comunale di Bellinzona, Delegata sindacato OCST e membro delle Donne del Centro

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