A seguito della pubblicazione del preventivo 2025, il Partito Socialista esprime profonda preoccupazione per i tagli annunciati ai sussidi di cassa malati e per l’insufficienza delle misure prese per contrastare l'aumento del costo della vita per i dipendenti pubblici e parapubblici. L’indicazione sconsiderata del Centrodestra emersa ieri dalla Commissione della Gestione di mettere in discussione le entrate previste dalla tassa di collegamento e dalla progressione a freddo, non solo smentisce le decisioni prese dai propri Consiglieri di Stato, ma rischia anche di peggiorare ulteriormente la situazione finanziaria del Cantone con un impatto negativo di 23 milioni. Questo scenario complica ancor più il necessario dialogo tra i partiti per trovare soluzioni concrete per tutelare il potere d’acquisto della cittadinanza.
Riduzione sussidi cassa malati di oltre 10 milioni
Il preventivo 2025 prevede una riduzione di poco più di 10 milioni ai sussidi di cassa malati, una misura che colpirà 2’700 persone del ceto medio con figli. Questa decisione appare incomprensibile, specialmente in un momento in cui i premi di cassa malati continuano a crescere anno dopo anno. Proprio in questi giorni verranno annunciati i premi per il 2025, che si prevede aumenteranno marcatamente, in particolare nel Canton Ticino. Questo rende il taglio proposto ancora più difficile da giustificare. Per quanto riguarda i salari dei dipendenti pubblici, il preventivo propone unicamente un rincaro parziale, che riteniamo insufficiente. Negli ultimi anni, il potere d'acquisto è sotto forte pressione, e l'aumento limitato proposto, che esclude inoltre gran parte dei lavoratori del settore parapubblico, non risponde alle reali necessità. Questa decisione, unita al mancato adeguamento salariale dell'anno scorso, aggrava, secondo noi, ulteriormente la situazione per molti lavoratori e lavoratrici. Siamo inoltre molto preoccupati per i tagli previsti nel settore della migrazione, dell’istruzione e del sociosanitario. Il mancato aumento dei contributi, a fronte di bisogni sociali in continua crescita, rischia di mettere ulteriormente in difficoltà le persone più vulnerabili della nostra comunità, in particolare colpendo centri di accoglienza dei rifugiati, case per anziani, centri per disabili e strutture per minorenni.
Tagli nel settore sociosanitario
Non meno allarmante è la continuazione dei tagli lineari imposti lo scorso anno nei settori sociosanitario e scolastico, aggravata dalla decisione, presa dal centrodestra nel febbraio 2024, di non sostituire il 20% del personale docente in uscita. Questa misura si aggiunge a quella dell’anno precedente, che aveva toccato in modo analogo il personale amministrativo. Una non sostituzione che ha imposto misure dolorose che avranno impatti negativi sia sul personale che sulla qualità dei servizi e delle prestazioni alle cittadine e ai cittadini. La difficile situazione finanziaria sta inoltre bloccando l’avvio di importanti nuovi progetti, proprio quando emergono bisogni urgenti. Questo è particolarmente preoccupante di fronte all’aumento del disagio giovanile, alla crisi climatica e all'invecchiamento della popolazione. Anche a livello federale, gli annunci di nuovi tagli da parte della Confederazione non promettono nulla di buono. Tali misure potrebbero infatti trasferire compiti e costi a carico del Cantone, peggiorando ulteriormente la sua situazione finanziaria e alimentando le differenze intercantonali. Di fronte a questa difficile situazione finanziaria, sarebbe auspicabile un dialogo costruttivo tra i partiti per trovare soluzioni adeguate per rispondere ai bisogni della cittadinanza e per preservare il ruolo dello Stato. Purtroppo, l’indicazione scaturita ieri dalla Commissione Gestione di mettere in dubbio le entrate messe a preventivo derivanti dalla tassa di collegamento e dall’adeguamento della progressione a freddo, oltre a sconfessare i propri Consiglieri di Stato e a peggiorare notevolmente lo stato delle finanze, rendono ancora più difficile la ricerca di un tale dialogo.