Michele Gilardi
Nodo intermodale, mettereste scarpiere e armadi dei vestiti in sala?
Redazione
2 giorni fa
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Il dibattito sul nodo intermodale della Stazione Locarno-Muralto vede pressoché tutto l’apparato istituzionale ticinese schierato a favore del progetto imposto dalla politica. Eppure, all’indomani del voto del Gran Consiglio, oltre diecimila cittadine e cittadini hanno firmato la domanda di referendum lanciata dal Comitato Salva Viale Cattori. Un chiaro gesto di contrarietà al progetto, ritenuto privo di buon senso. Una dinamica, questa, sempre più frequente poiché la politica – imbrigliata com’è nelle sue logiche partitiche, burocratiche e istituzionali – non è più in grado di percepire gli umori della base. 

Malgrado ciò, oggi si insiste compatti su questa soluzione. Possibile che nessuno di chi ci rappresenta (salvo l’UDC che è fuori dal coro) si sia mai chiesto se non sia possibile pretendere di meglio, un uso più consapevole del territorio, considerando anche che migliaia di cittadine e cittadini hanno finora contestato la variante che si vuol imporre? Fra le principali criticità c’è lo spostamento dei 250 bus giornalieri sul lungolago. È vero, per il momento la zona non è ancora ottimale ma, visto che si sta pensando di riqualificare, cominciamo ad escludere il passaggio dei bus, mantenendoli dove ora viaggiano. D’altronde, nei cassetti ci sono già altre varianti meritevoli di approfondimenti, che potrebbero consentire di fare del quartiere di Viale Cattori un gioiello dal profilo dell’incontro, dello svago, commercialmente e turisticamente attrattivo. Nessuna voce critica neppure per il sacrificio del verde che l’inserimento degli stalli dei bus comporterà nell’area della prevista pensilina, oggi alberata. E, ancora, nessun dubbio sul progetto pur se è privo di una soluzione radicale per l’attraversamento di Via Stazione. Niente sottopasso, solo una semaforizzazione che si preannuncia poco risolutiva. Eppure, proprio lì sta il principale problema per l’intera viabilità del Locarnese.

Il compatto fronte istituzionale non manifesta preoccupazioni neanche sul futuro dei numerosi commerci del vivace quartiere della Stazione, quando la possibilità di raggiungerli sarà penalizzata dalla soppressione della pressocché totalità dei parcheggi, scoraggiando soprattutto l’acquisto veloce nella zona. Infine, chiediamoci: quale regione turistica porterebbe 250 bus giornalieri su un tratto a lago concepito per l’incontro e lo svago quando ci sono, in luogo più discreto dietro la Stazione, ben 10.000mq disponibili, per di più di proprietà delle FFS, azienda pubblica con tutto l’interesse a favorire l’interscambio treni/bus? Insomma, voi, a casa vostra, avendo posto altrove, le scarpiere o gli armadi dei vestiti li mettereste in sala? Ecco perché chiedo alle cittadine e ai cittadini del Cantone di votare NO il 15 giugno.

Avv. Michele Gilardi, già sindaco di Muralto, membro del Comitato Salva Viale Cattori

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