Ospiti
MPS - Gettito fiscale 2020 dei globalisti, il Parlamento tratti l’iniziativa MPS
Redazione
3 anni fa

Destano grande interesse i dati forniti oggi dal Dipartimento delle Finanze in merito ai contributi fiscali versati dai cosiddetti globalisti, cioè stranieri residenti in Ticino che pagano le imposte secondo il cosiddetto “dispendio”, cioè il loro tenore di vita. Dati che suscitano diversi interrogativi di tipo politico.

Il primo è che tutte le sciagure annunciate, i timori, le minacce e i ricatti che il DFE e, con lui, i maggiori partiti evocano in occasione di proposte tendenti ad aumentare le imposte sul reddito per i ricchi (e, nella loro grande maggioranza i “globalisti” sono molto ricchi) sono vere e proprie fandonie.

Quante volte abbiamo sentito le autorità paventare un fuggi fuggi generale di questi contribuenti qualora fosse stato toccato il loro grado di imposizione o, come noi proponiamo, da tempo tale insensato e ingiustificato privilegio fiscale (quello appunto di “globalista”) venisse abolito?

In realtà, i dati lo dimostrano, non è successo nulla di tutto questo, anzi. In particolare, pensando che, negli ultimi cinque anni, l’imposizione dei globalisti è stata di fatto triplicato. Questo quale scelta del Parlamento per rispondere alle critiche che abbiamo a più riprese avanzate e sostanziate anche in atti parlamentari.

I dati ci dicono che negli ultimi cinque anni (dal 2016 al 2020) i globalisti sono rimasti sostanzialmente stabili, passando dai 910 del 2016 agli 896 del 2020 (la grande fuga si è quindi risolta in un -1,5%!). A livello di gettito si è passati per quel che riguarda le imposte cantonali e comunali dagli 81 milioni del 2016 ai 116,1 milioni del 2020 (ai quali si devono aggiungere i circa 5 milioni in più incassati attraverso l’imposta federale diretta). In totale quindi per il Cantone un aumento del gettito pari a quasi il 34%!

La seconda considerazione è di ordine più fondamentale e riguarda lo statuto stesso di questi contribuenti. Ci pare infatti ormai assodato che la presenza di questi contribuenti in Ticino non sia per nulla legata, come si sostiene da sempre, all’attrattività fiscale del nostro Cantone e di questo statuto particolare. Essi si stabiliscono in Ticino poiché base ideale per gestire, in sicurezza e tranquillità, le loro attività (spesso all’estero).

Grazie alle politiche messe in atto a livello cantonale e comunale si assiste a un aumento della presenza in Ticino di personaggi occupati in attività di dubbia moralità e, spesso, nocivi anche da un punto di vista ambientale e sociale. È chiaro che se a questi personaggi, oltre a permettere di gestire in modo discreto i loro affari, si continua ad offrire la possibilità di beneficiare di privilegi fiscali quali la tassazione forfettaria, sicuramente non declineranno tale offerta che, lo ricordiamo, si riduce di fatto ad uno sconto molto importante rispetto a quanto dovrebbero pagare con una normale imposizione, come quella riservata a tutti gli altri cittadini e cittadine.

È tuttavia ipotizzabile che, anche di fronte ad una abolizione di questa opportunità, la grande maggioranza di loro (e in particolare i più facoltosi) continueranno a rimanere da noi. E le conseguenze fiscali per il Cantone non potranno essere che positive. Lo scorso 19 ottobre 2020, l’MPS ha presentato un’iniziativa parlamentare con la quale si chiede l’abolizione di questo privilegio fiscale. È urgente che il Parlamento possa trattare al più presto questo postulato.

MPS

© Ticinonews.ch - Riproduzione riservata