
La “ricorsite” (l’abitudine ad avanzare ricorsi frequenti e spesso arditi) può causare grattacapi al settore pubblico ben peggiori del rallentamento della macchina burocratica. È il caso del ricorso contro il credito quadro da 2 milioni di franchi per la manutenzione di diversi stabili comunali e mobilio per servizi e scuole, approvato il 28 marzo 2022 a larga maggioranza dal Consiglio comunale di Locarno. L’opposizione ha imposto il ritardo nell’esecuzione di lavori la cui messa in opera avrebbe in alcuni casi mitigato i danni causati dall’eccezionale grandinata del 25 agosto 2023, la cui fattura ammonta a 7 milioni di franchi (esclusi Palacinema e Kursaal a carico dei gestori). Insomma, se gli interventi avessero seguito l’iter senza intoppi, una parte delle infrastrutture avrebbe retto meglio l’urto. Lo ha detto chiaramente il Municipio nell’ultima seduta di Consiglio comunale.
Non è certo in discussione la libertà democratica di presentare ricorsi. Ma è anche vero che il concetto di libertà dovrebbe andare a braccetto con quello di responsabilità. Per la cronaca, il ricorso è stato respinto dal Consiglio di Stato, che ha dunque ritenuto corretta la decisione del Legislativo di approvare i crediti. Ma non è finita: la decisione governativa è stata impugnata dai ricorrenti davanti al Tribunale Cantonale amministrativo.
I ritardi peseranno sulle casse dell’ente pubblico e quindi sulle tasche dei cittadini, anche perché mentre muratori, mobilieri, ecc. restano fermi in attesa dell’esito del ricorso, la fattura finale è destinata ad aumentare a causa dell’impennata dei prezzi degli ultimi due anni: il Municipio stima almeno 56.000 franchi senza contare il recente aumento dell’Iva. Ahi, la “ricorsite”!
Kevin Pidò, Consigliere Comunale e candidato al Municipio (Lega dei Ticinesi-UDC/SVP-Indipendenti)