Paolo Morel
Liberi di reagire autonomamente alla penuria di medicamenti
©Chiara Zocchetti
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Redazione
7 mesi fa
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L'approvvigionamento di farmaci essenziali è diventato una questione di importanza vitale per qualsiasi nazione. La pandemia di COVID-19 ha messo in luce le sfide legate all'accesso continuo ai medicinali e ha sollevato importanti questioni sulla sicurezza delle catene di approvvigionamento globali. La Svizzera, famosa per la sua eccellenza nella ricerca farmaceutica e nell'industria, non è immune da tali preoccupazioni. E pensare che sino a 4 anni fa nelle fila del nostro esercito avevamo 2 impianti protetti di produzione autonoma farmaceutica. Garantire la fornitura autonoma di medicinali è contemporaneamente una sfida e un'opportunità per la Svizzera.

La produzione di molti medicamenti non è più redditizia, i costi di produzione in Svizzera sono troppo elevati rispetto ai prezzi di vendita. Pertanto le aziende hanno optato per una delocalizzazione della produzione all’estero (il 70% è ormai in Cina ed India).

Per garantire una fornitura stabile e continua di farmaci essenziali le autorità potrebbero:

1.      Riattivare le linee di produzione autonoma dell’esercito;

2.      Ridurre i costi generati dall’eccessiva burocrazia e dalle regolamentazioni nel settore farmaceutico;

3.      Oppure attivare una vera e propria partnership di produzione (Confederazione e farmaceutica) a livello nazionale che diventerebbe la chiave per affrontare le difficoltà d'approvvigionamento e garantirebbe ai cittadini svizzeri l’accesso ai farmaci di cui hanno bisogno.

Quest’ultima soluzione non garantirebbe solo un approvvigionamento costante ma genererebbe anche nuovi posti di lavoro qualificati nel settore farmaceutico.

Se la Confederazione creerà le condizioni economiche affinché il settore farmaceutico torni a produrre medicinali da prescrizione sul territorio nazionale le aziende torneranno. La realizzazione di un’azienda partecipata da impresa/e farmaceutiche svizzere e la Confederazione garantirà l’approvvigionamento sul territorio e potrà altresì vendere a paesi terzi che vivono il nostro stesso problema.

Con una pianificazione oculata e il coinvolgimento di esperti del settore, legislatori e lo Stato, questo progetto potrebbe diventare una realtà di successo.

In conclusione, garantire la fornitura di medicinali è una sfida complessa ma un dovere ed un'opportunità per la Svizzera. Attraverso la collaborazione, l'incentivazione della produzione locale e l'eliminazione di ostacoli burocratici, il paese potrebbe garantire un approvvigionamento stabile e continuo di farmaci essenziali, riducendo la sua dipendenza dalle importazioni e creando nuovi posti di lavoro. Un'opportunità che la Svizzera non deve lasciarsi sfuggire.

Paolo Morel, candidato PLR al Consiglio Nazionale

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