Cittadini per il territorio del Luganese
La rete tram-treno del Luganese: raddoppio dei costi e spese senza fine?
Redazione
13 ore fa
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I costi per la realizzazione di questa fase del tram-treno (la galleria Bioggio-Lugano centro e la nuova tratta Bioggio-Manno) erano già notevoli quando nel 2018 è stato votato il credito di 400 milioni (63 milioni a carico del Cantone e 46 per i Comuni del Luganese). Ora il governo ha chiesto di approvare un credito supplementare: i costi sono aumentati da 401 a 776 milioni! Per la Confederazione da 289 milioni a 504; per il Cantone da 63 milioni a 150 e per i Comuni del Luganese da 46 a 109 milioni: costi più che raddoppiati! Di fronte a questi sviluppi ci si poteva aspettare una profonda riflessione su possibili risparmi e sui costi futuri dell’opera e della sua gestione. Invece in meno di tre mesi è arrivato un rapporto che riprende le richieste del governo e obbligherà i Comuni del Luganese a raddoppiare la loro partecipazione.

Le possibili misure di ottimizzazione del progetto riguardano la nuova fermata di Bioggio-Cavezzolo e la fermata sotterranea sotto la Stazione FFS di Lugano. Il progetto iniziale prevedeva di usare l’attuale fermata di Bioggio-Molinazzo per l’entrata in galleria. Il ritorno a questa soluzione presenta molti vantaggi (illustrati al sito ct-luganese.ch/osservazioni-dei-ctl-al-messaggio-m8613).

-   Tracciato Bioggio-Lugano centro più corto.

-   Uso di composizioni doppie (impossibili da usare per la banchina troppo corta a Cavezzolo); con un notevole risparmio nella gestione rispetto ad usare composizioni semplici.

-   Rinuncia a un viadotto, che inoltre attraversa zone di protezione del paesaggio.

-   Possibilità di realizzare uno svincolo autostradale a Cavezzolo, utilizzando l’autostrada per evitare di costruire una strada di circonvallazione sul piano.

-   Collegamento già esistente con la linea di collina FLP Bioggio-Stazione FFS; linea importante per garantire la necessaria ridondanza di fronte a una galleria (come ci ha insegnato l’incidente ferroviario nella galleria di base del Gottardo) e per avere un accesso diretto alla stazione FFS, meta di gran parte dei passeggeri, per raggiungere la rete TILO, e il nodo intermodale della stazione FFS, che si sta già rivelando quale nodo d’interscambio del trasporto pubblico[1] più importante per affluenza di utenti del nodo centrale della pensilina.

Se per raggiungere la stazione FFS e il nodo intermodale di besso disponiamo di una linea diretta, la fermata sotterranea, con i suoi 50 m di dislivello, scale mobili e ascensori, risulta inutile, o fortemente sovradimensionata. La Ferrovie Luganesi (FLP) SA ha già confermato che saranno necessarie più corse, con conseguenti raddoppi dei binari e costi di gestione maggiori[2]. E mantenere collegata in modo ottimale la linea di collina con la fermata di Cavezzolo implicherebbe pure costi supplementari. Il servizio rischia addirittura di peggiorare: oggi, con un treno in doppia composizione ogni 15 minuti, si trasportano fino a 2’400 persone. Domani, con un treno semlice ogni 10 minuti, saranno trasportate al massimo solo 1800 persone! Un’analisi seria e approfondita delle manchevolezze del progetto presentato, di fronte a un raddoppio dei costi, e futuri costi imprevisti sembra una richiesta ragionevole.

Carlo Lepori, già deputato al Gran Consiglio e Presidente di Cittadini per il Territorio del Luganese

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