
Il 30 novembre saremo chiamati a votare sull’Iniziativa per il Futuro. Secondo i dati di Oxfam, l’1% più ricco della popolazione mondiale — circa 77 milioni di persone — ha prodotto la stessa quantità di CO₂ di circa 5 miliardi di persone tra le più povere. Questi dati riguardano anche la Svizzera: le persone meno abbienti generano in media 9 tonnellate di CO₂ all’anno, mentre chi appartiene all’1% più ricco inquina venti volte di più. Il ragionamento è semplice: chi inquina di più deve contribuire in modo più consistente ai danni provocati all’ambiente.
L’Iniziativa per il Futuro chiede di introdurre una tassa del 50% le successioni e le donazioni superiori ai 50 milioni di franchi. È importante precisare che questa tassa si applica solo sulla parte eccedente tale soglia: dunque, da un’eredità di 60 milioni, soltanto 10 milioni verrebbero tassati al 50%. I ricavi, stimati in circa 6 miliardi di franchi, saranno destinati alla protezione del clima e alla transizione ecologica dell’economia.
Nel 2024 il patrimonio complessivo delle 41 persone più ricche della Svizzera ammontava a 221,8 miliardi di franchi — cifre enormi e in continua crescita — mentre, nello stesso tempo, le persone meno abbienti diventano sempre più povere. Oltre allo sfruttamento ambientale, esiste anche un enorme problema di redistribuzione della ricchezza. La concentrazione di patrimoni in così poche mani mostra chiaramente quanto la tassazione degli ultraricchi sia inadeguata: la loro ricchezza continua ad aumentare anno dopo anno, a discapito del restante 99% della popolazione.
La crisi climatica è anche una questione di classe. Il 30 novembre votiamo SÌ all’Iniziativa per il Futuro.
Samuele Torrisi, comitato GISO Ticino
