Bruno Storni
Gottardo, 50mila posti seduti al giorno. Ma quanto siamo isolati?
©Gabriele Putzu
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Redazione
un anno fa
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Dopo il grave incidente ferroviario al Gottardo, politici e media cantonali a gran voce denunciano pesanti disagi e l'isolamento del Cantone dalla madre patria, senza alcuna analisi seria sulla reale situazione riguardo ai collegamenti sostitutivi. 

Ebbene, l’offerta FFS via linea panoramica con elettrotreni moderni ammonta a 46 corse al giorno per direzione, nelle ore di punta 3 collegamenti/direzione nelle altre 2. 

Un elettrotreno Giruno in doppia composizione ha 800 posti seduti, un ICN offre 940 posti, l’ETR 610 ha 860 posti, il Traverso 720 posti.

Nelle 11 ore di punta FFS con treni in doppia composizione si arriva a un massimo di circa 4800 posti seduti!

Calcolando con in media una composizione e mezza per collegamento arriviamo a 27’600 posti per direzione al giorno: in totale giornalmente fino a circa 55’000 posti seduti a disposizione per attraversare il Gottardo.

In media lo scorso anno transitavano al Gottardo 13’900 passeggeri al giorno, a Bellinzona 17’000 compresi Tilo S10, S20!

Quanto ai convogli merci la settimana di Ferragosto da sempre è la meno frequentata dell’anno con in media 60-70 treni al giorno al Gottardo e 30-35 al Sempione, che hanno una capacità attualmente di 192 rispettivamente 110 tracce merci al giorno, quindi un’occupazione tra Gottardo e Sempione del 30%, mentre la media annua sempre tra Gottardo e Sempione dell’occupazione delle tracce disponibili è attorno al 55%.

Dal 24 agosto le FFS offrono al Gottardo 130 tracce merci al giorno che è più di quanto transitava in media negli ultimi anni e che permetterebbe, se sfruttate bene, di trasportare oltre 20 mio ton anno cioè più del record del 2022 (19.2 mio) quando il Gottardo aveva ripreso una bella fetta del traffico merci dalla linea Sempione/Lötschberg.  

Di conseguenza anche per le merci non c’è nessun razionamento dell’offerta, anzi siamo sopra i volumi precedenti.

Eppure nella repubblica dell’iperbole con gran cassa mediatica locale, purtroppo ripresa oltralpe, si grida allo scandalo, turisti che non arrivano più, danni all’economia che non può esportare e si esigono risarcimenti, situazione quasi da Catena della Solidarietà.

A parte l’esagerata reazione contro le FFS confrontate con uno dei più costosi incidenti da sempre, il risultato è che oltregottardo molti credono che il Ticino sia difficilmente raggiungibile, sicuramente non una gran promozione turistica o economica.

Chiaro per i passeggeri il tragitto si allunga di un’ora, è seccante ma è come fino 8 anni fa: raccontiamo di tutto ma non che siamo isolati e che l’economia ticinese è in crisi. 

Prendiamo atto e ringraziamo FFS per la rapida reazione a garanzia dei collegamenti e le maestranze che stanno smantellando pesanti carcasse di vagoni in un gravemente danneggiato tunnel a temperature di 40 gradi!

Bruno Storni, consigliere nazionale PS

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