
FAS Ticino condivide alcune preoccupazioni della petizione a difesa del progetto di Vacchini, un intuizione geniale nel 1971 a cui il successo di Piazza Grande al Festival di Locarno deve molto. Tuttavia ritiene che sia una strategia urbana più che un costrutto, un ‘idea di spazio più che un oggetto. Il concetto di Vacchini per la Piazza non si limita al disegno di oggetti in sé ma definisce uno spazio entro la cornice storica in cui avviene un evento a cielo aperto. L'istallazione immaginata nel 1971 era e sempre sarà una struttura temporanea, che aveva insita nella sua natura la potenzialità di trasformarsi. La cabina di proiezione originale - la combinazione di due vasche da piscina - è stata infatti sostituita da una nuova struttura simile: il Festival non se ne è accorto e non ne ha sofferto.
Anche lo schermo non è più l"’originale” del 1971, ma una sua estensione, una modifica che si è adattata all‘evoluzione del tempo. Un nuovo schermo al posto di quello di Vacchini? Lo si può immaginare e non si vede escluderlo a priori. Sarebbe contrario allo spirito che lo ha concepito. Vacchini era e permane un uomo della contemporaneità: nel 2025 avrebbe sicuramente trovato una soluzione diversa e corrispondente alle nuove tecnologie, non si sarebbe attaccato nostalgicamente al suo geniale progetto-oggetto di di 50 anni fa. Avrebbe utilizzato i mezzi a disposizione nel 2025, non quelli del 1971.
La FAS auspica un progetto forte e bello che contribuisca all’immagine del Festival e della Piazza Grande. Pur non conoscendo ancora il progetto di schermo che verrà inaugurato quest’anno, auspica che il nuovo sia vicino all’originale, allo spirito innovativo che lo ha contraddistinto. E magari si potrà trovare grazie al dialogo tra le parti una soluzione ancora migliore, progettata insieme ad un architetto valido del giorno oggi, grazie a un concorso. Al contempo va concordato un’altro senso ed un'altra location per la struttura storica ed effimera di Vacchini grazie ad un’operazione di riuso contemporaneo. La sfida del nuovo schermo come l’utilizzo del traliccio del 1971 meritano una riflessione progettuale e rappresentano un occasione di rinnovo e di confronto critico rispetto ai modelli del passato. Livio Vacchini si sarebbe molto appassionato a questa difficile sfida. Anche gli architetti del presente sono pronti ad accogliere quest’occasione rendendo omaggio al suo ideatore che pur essendo legato all’antico guardava sempre al presente e si proiettava nel futuro.
Per il comitato FAS-Ti: il Presidente: Lukas Meyer