Stefan Dias
F-35: decollo approvato, ma che fatica
Redazione
2 anni fa
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La scorsa settimana il Nazionale ha approvato l'acquisto dei nuovi aerei da combattimento e questa settimana Martin Sonderegger capo dell'armamento, assieme a Darko Savic capoprogetto hanno firmato il contratto tra Confederazione e governo statunitense. Le tattiche dilatorie della sinistra che ha protratto questo dossier già troppo a lungo (sin dal 2014 con il Gripen), vengono così interrotte e il processo di selezione e acquisto si può ritenere concluso.

I Verdi Liberali a Berna hanno sostenuto l'acquisizione di questi aerei e del sistema di missili difesa terra-aria Patriot, questo perchè gli attuali F/A18 devono essere rimpiazzati: da ormai molti anni la Svizzera non dispone di un sistema di difesa aereo a lunga portata. Una difesa efficace del nostro spazio aereo necessita di mezzi aerei di punta, così come una difesa al suolo moderna ed efficace. Grazie a questi investimenti e alle compensazioni di 2,9 miliardi di franchi, potremmo contribuire anche noi allo sviluppo della sicurezza europea, di cui abbiamo beneficiato finora. Per i verdi liberali era fondamentale evitare un ritardo legato all'iniziativa "Stop F-35" prima che la validità dell'offerta scadesse e accolgo la notizia del ritiro positivamente. Non possiamo creare un precedente per un caso che nuocerebbe gravemente alla nostra democrazia. Il rischio in futuro è che le decisioni prese dal Consiglio federale e dal Parlamento potranno essere sospese semplicemente lanciando una raccolta firme. In più potremmo attenderci che altri comitati d'iniziativa ricevano un trattamento preferenziale per le loro iniziative, come richiesto in questa situazione dal PS, dai Verdi e dalle organizzazioni che desiderano un Svizzera senza esercito.

Ulteriori considerazioni riguardano le contradittorie dichiarazioni e non veritiere che si sentono sugli F-35. I contrari all'acquisto degli F-35 si dicevano disposti ad accettare un aereo da combattimento "europeo", ma solo nel 2014 hanno ostacolato l'acquisto dello svedese Gripen E, che è a tutti gli effetti paragonabile agli altri due aerei europei di quarta generazione in lizza, il Rafale francese e l'Eurofighter europeo. Infine, il programma F-35 è stato il primo nato nell'era dei social media e da subito ha fatto molto discutere. Il programma, se studiato a fondo, dimostra però come sia un programma all'avanguardia nella storia dell'aviazione moderna. Un aereo che ha sostituito ben quattro aerei (F-16, A-10, F/A-18, AV-8B) in un colpo solo, una sfida enorme a livello tecnico e ingegneristico. L'aereo F-35 viene venduto in tre versioni: la versione A (quella acquistata dalla Svizzera) a decollo e atterraggio convenzionale, la versione B a decollo e atterraggio verticale e la versione C per operazioni sulle portaerei. Pur con problemi e uno sviluppo complicato, F-35 è l'aereo migliore e quello che costa meno, di questo ne sono tutti consapevoli e le valutazioni dei tecnici, non solo svizzeri, lo ha dimostrato. 

Infine, non ci sono dubbi, necessitiamo di un esercito moderno, snello e ben equipaggiato con materiale all'avanguardia. Questo non necessariamente comporta un aumento spropositato del budget, al contrario si è rispettato un budget ponderato all'ammodernamento del materiale con progetti puntuali com'è stato il caso di Air2030.

 

Stefano Dias

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