Stefano Dias
Aeroporti Ticinesi: nuova energia con il fotovoltaico?
©Chiara Zocchetti
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Redazione
un anno fa
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Il settore dell'aviazione deve dimostrare di potersi innovare velocemente per abbassare le emissioni di CO2, un'obiettivo ambizioso ma alla portata del settore. In Svizzera ci sono molti progetti innovativi: aerei elettrici, utilizzo di carburanti sostenibili, una miglior efficienza nella gestione dei voli e nello sviluppo dei materiali impiegati. Tutto questo insieme permetterà al settore di diventare neutrale a livello climatico nel più breve tempo possibile.

Le infrastrutture ricoprono un ruolo fondamentale in questa transizione e in Ticino ne abbiamo tre in questo ambito. Come avrete letto negli scorsi giorni l'UFAC ha concesso alla Rivera Airport SA la gestione del vecchio aerodromo militare di Lodrino, un passaggio fondamentale per salvarguardare molti posti di lavoro ma che permetterà lo sviluppo del comparto in settori innovativi. Infatti lo Swiss Drone Base Camp (SDBC), è il primo centro di competenze di Switzerland Innovation Park Ticino sviluppato dalla Fondazione Agire, che con industrie del settore e in stretta collaborazione con SUPSI, USI e altri Istituti Accademici, sarà la piattaforma per la ricerca e per lo sviluppo di concetti innovativi nel campo dei droni. Il cambiamento d’uso dell’aeroporto, tra le altre cose, implica l’autorizzazione di volo per droni in uno spazio a loro dedicato. Ciò rappresenta una proposta di valore unica nel suo genere per un sedime aeroportuale e permetterà lo sviluppo di progetti da parte di imprese che si insedieranno presso il centro.

Gli altri due aeroporti del Cantone, quello di Lugano-Agno e quello di Locarno-Magadino, sono da tempo fermi e senza sviluppi significativi. A Lugano da tempo si aspetta di sapere chi gestirà la transizione verso il futuro, mentre a Locarno le infrastrutture richiedono da tempo un'ammodernamento. L'obiettivo però non deve essere l'ingrandimento delle strutture esistenti, ma sarà più importante puntare su eccellenza, valore aggiunto e sostenibilità. La scorsa settimana l'aeroporto di Berna insieme al gruppo energetico BKW, hanno presentato il progetto "BelpmoosSolar", che ambisce a creare il più grande impiano fotovoltaico in campo aperto della Svizzera. I pannelli solari verranno posati su una superficie di 25 ettari nell'area a sud-ovest della pista. La produzione annuale di elettricità dovrebbe attestarsi a 35 gigawattora, sufficiente per coprire il fabbisogno di 15'000 economie domestiche, con una quota di energia prodotta in inverno pari al 30%.

Se si guarda la mappatura solare sul sito OASI (Osservatorio Ambiente della Svizzera Italiana), si nota che sui sedimi dei due aeroporti, ci sarebbe un buon potenziale per la produzione di energia solare. Si potrebbe inizare sfruttando gli edifici, gli hangar e le superfici  dei parcheggi per posare pannelli fotovoltaici. In un secondo momento si potrebbe pensare ad impianti in campo aperto, per esempio, a nord della pista principale dell'aeroporto di Magadino ci sono circa 55 mila metri quadrati, circa 5 ettari, i quali permetterebbero una produzione annua di 7 gigawattora per 3000 economie domestiche. Il progetto andrebbe approfondito con degli studi sull'impatto operativo dello scalo e ambientale con la possibile conversione dei terreni utilizzati, come fatto a Berna.

A Lugano invece dove i terreni non sono così ampi, si potrebbe sfruttare la costruzione di un nuovo terminal e di nuovi hangar, per la messa in funzione di un efficiente impianto fotovoltaico che possa fornire energia allo scalo e all'economie domestiche nelle vicinanze. Infine perchè non pensare a collaborare con aziende innovative come Synhelion, che stanno lavorando con i carburanti sostenibili per l'aviazione (SAF), portandola in Ticino per ulteriori sviluppi? Il tutto con investimenti sostenibili, innovativi che permettono di rinnovare le infrastrutture esistenti. .

Stefano Dias
Presidente Partito Verdi Liberali Ticino (PVL) e candidato al Gran Consiglio

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