Ambiente
Un'alleanza internazionale chiede di vietare i filtri di sigaretta
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Keystone-ats
10 mesi fa
L'Associazione Svizzera per la prevenzione del tabagismo chiede alle autorità di vietare i filtri di sigaretta, in quanto rifiuti tossici, e di chiamare l'industria del tabacco ad assumersi finalmente le sue responsabilità per i danni ambientali che provoca.

La coalizione di ONG antitabacco STPA (Stop Tobacco Pollution Alliance), sostenuta dall'Associazione svizzera per la prevenzione del tabagismo, chiede alle autorità di vietare i filtri di sigaretta e di chiamare le multinazionali del tabacco ad assumersi finalmente le loro responsabilità per gli enormi danni ambientali che hanno provocato e continuano a provocare. I mozziconi di sigaretta sono il rifiuto più gettato nell'intero pianeta: ogni anno ne finiscono a terra 4.5 bilioni, di cui oltre 6 miliardi nella sola Svizzera. Abbandonati nell'ambiente, si disgregano molto lentamente in pericolose microplastiche, ma non solo: rilasciano anche numerose sostanze chimiche, che sono tossiche sia per la fauna, sia per l'essere umano. Poiché l'industria del tabacco ha venduto per decenni i suoi filtri assolutamente inutili spacciandoli per un elemento che rende il fumo meno dannoso, è la principale responsabile del littering che essi comportano.

Un appello al mondo politico

Sebbene le fumatrici e i fumatori considerino i filtri una sorta di protezione, al punto che la sigaretta appare loro più attraente, la presenza di questi elementi ha potuto essere messa in relazione con una forma più aggressiva di tumore. Una volta utilizzati, inoltre, i filtri diventano rifiuti tossici: non solo impiegano oltre dieci anni per disgregarsi in pericolose microplastiche, ma nel frattempo rilasciano anche numerose sostanze chimiche quali arsenico, piombo e etilfenolo, tossiche per la fauna terrestre e per quella acquatica. L'Associazione Svizzera per la prevenzione del tabagismo chiede alle autorità di vietare i filtri di sigaretta, in quanto rifiuti tossici, e di chiamare l'industria del tabacco ad assumersi finalmente le sue responsabilità per i danni ambientali che provoca. Questo è anche l'obiettivo della STPA.

STPA partecipa ai negoziati ONU 

STPA sarà presente anche al secondo giro negoziale organizzato dall'ONU (INC-2) in vista di concludere un trattato che ponga fine all'inquinamento da materie plastiche. L'incontro si terrà a Parigi presso la sede dell'UNESCO dal 29 maggio al 2 giugno 2023. Per ridurre l'impatto ambientale provocato dal consumo di tabacco è importantissimo accordare tra loro due politiche di lotta: quella al tabagismo e quella all'inquinamento di materie plastiche. Si tratta di proteggere il nostro pianeta: il problema è urgentissimo e va affrontato con tutto l'impegno possibile. L'obiettivo della coalizione Stop Tobacco Pollution Alliance (STPA) , che riunisce un gruppo di ONG anti-tabacco, è armonizzare due politiche di lotta: quella al tabagismo e quella all'inquinamento dovuto alle materie plastiche. In tal modo si tratta anche di costringere l'industria del tabacco ad assumersi finalmente le sue responsabilità per l'inquinamento ambientale dovuto ai mozziconi di sigaretta. Durante il primo giro negoziale (CIN-1), la STPA è stata rappresentata dalle associazioni Action on Smoking & Health (ASH), Coalición Latinoamericana Saludable, Corporate Accountability, Fundación InterAmericana del Corazón e Global Center for Good Governance in Tobacco Control (GGTC). La STPA è co-finanziata da ASH e GGTC. Anche AT Svizzera fa parte di questa coalizione.