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Scontro Lombardi-Nussbaumer su Borradori
Marco Jäggli
3 anni fa
Gli animi si sono scaldati a Matrioska dopo che il dottore ha sostenuto che la morte del sindaco di Lugano sarebbe stata causata dal vaccino. La lite è poi proseguita sul tema delle terapie intensive e dell’estensione del certificato Covid

Il tema - quello della vaccinazione e del certificato Covid - è già infiammabile di per sé, ma rischia di esplodere se alla miscela si aggiunge la recente dipartita di Marco Borradori. Martedì sera a Matrioska infatti il municipale di Lugano Filippo Lombardi e Werner Nussbaumer si sono duramente scontrati dopo che il medico, contrario all’estensione del certificato e di ogni tipo di “obbligo vaccinale”, parlando di presunte vittime del vaccino, ha correlato la morte del Sindaco di Lugano al preparato affermando di possedere “prove quasi certe” che esso si fosse vaccinato pochi giorni prima. A quel punto Lombardi è esploso e, dopo aver sottolineato che Borradori era stato vaccinato ben sei settimane prima, ha replicato con veemenza: “Non accetto che Borradori venga strumentalizzato in questo dibattito, era un amico molto caro!”. Al che Nussbaumer ha risposto che “era un amico molto caro anche per me”, sostenendo che il sindaco sarebbe stato “contro alla vaccinazione” ma che l’avrebbe fatta “per partecipare alla maratona di New York”, fatto comunque non comprovato.

La lite si è in seguito riaccesa sul tema delle terapie intensive, quando Nussbaumer ha accusato Lombardi di aver dichiarato che nelle cure intense verranno ammessi solo i vaccinati, fatto che “è terribile sentire dire da un politico”. Lombardi a quel punto ha reagito di nuovo con impeto, chiedendo a Nussbaumer di non mettergli “in bocca parole che non ho detto. Ho detto che è un problema per me che gente che avrebbe problemi seri e dovrebbe andare in ospedale non può andarci perché i posti sono occupati da altri”, aggiungendo che “lei la serietà scientifica non ce l’ha!”. A fine puntata infine Lombardi ha lanciato un’altra stoccata al medico affermando che “chi paragona queste misure al nazismo non sa cosa questo voglia dire”.

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