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Arriva la mascherina che si disinfetta da sola
Redazione
4 anni fa
L’Università di Siena ha realizzato un prototipo che si autosanifica tramite l’utilizzo di una luce Led

Un prototipo di maschera attiva, capace di autosanificarsi attraverso dei Led, per contrastare la pandemia da Sars CoV-2, è stato realizzato all’Università di Siena dal gruppo di ricerca di Marco Mugnaini, Ada Fort e Valerio Vignoli del dipartimento di ingegneria dell’informazione e scienze matematiche.

Lo rende noto l’Ateneo. La sperimentazione è stata portata avanti insieme al dipartimento di biotecnologie mediche di Siena e a quello di scienze biomediche sperimentali e cliniche Mario Serio di Firenze. Il prototipo è dotato di filtri e di uno spazio illuminato attivamente da Led nel campo della lunghezza d’onda Uv-c, in modo da sanificare sia l’eventuale droplet in ingresso che quello in uscita.

“Abbiamo verificato l’effetto disinfettante delle radiazioni Uv-c in vitro su campioni titolati del virus isolato, confermando il principio sanificante” - spiega Mugnaini -. Inoltre abbiamo esplorato la possibilità di rivestire i filtri della maschera con una soluzione a base di biossido di Titanio, che funzionalizzato mediante gli stessi Uv-c, permette di aumentare l’effetto antivirale del dispositivo”.

Le maschere, si spiega ancora, “permettono di ridurre in maniera drastica la diffusione del virus bloccando la propagazione al di fuori dello spazio inter-filtro di respiro. Inoltre, la possibilità di usare la stessa maschera semplicemente prevedendo una sostituzione dei filtri consente di ridurre notevolmente l’impatto ambientale legato allo smaltimento delle mascherine”.

Il prototipo, progettato dallo spin off Sferatech, si basa su un’elettronica a basso consumo in grado di alimentare il dispositivo per non meno di 4 ore di esercizio continuo.

“Questo studio - conclude Mugnaini - offre la possibilità di dotare gli operatori ospedalieri di un dispositivo altamente efficiente” e “apre nuove strade per la realizzazione di sistemi di sanificazione degli ambienti a basso costo e a basso consumo energetico”.

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