Gli “stop sono permanenti”: quando “si è rimossi dalla piattaforma si è rimossi a prescindere” dalla carica, ovvero “se si è un commentatore, un direttore finanziario, un attuale o un ex funzionario pubblico”. Lo afferma il chief financial officer di Twitter Ned Segal in un’intervista a Cncb rispondendo a una domanda su Donald Trump.
La risposta implica che anche nel caso in cui Trump dovesse ricandidarsi non avrebbe accesso al suo account. La sospensione permanente decisa dal social in gennaio è la “sanzione” più dura prevista da Twitter, che non si può aggirare, come spiegato nell’help center di Twitter.
Intanto, la procura della contea di Fulton, in Georgia, ha aperto un’inchiesta sui tentativi di Donald Trump di ribaltare il voto nel Peach State. Lo scrive il New York Times.
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