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Vaccino, si va verso una terza dose?
Marco Jäggli
3 anni fa
La ministra della sanità spagnola ha affermato che presto o tardi una terza somministrazione sarà necessaria, mentre il sottosegretario italiano Sileri “spingerà” per introdurla per le categorie a rischio.

Si moltiplicano le voci che parlano della somministrazione di una terza dose di vaccino, dopo l’annuncio di Pfizer del 9 luglio che l’azienda chiederà presto l’autorizzazione a un’ulteriore inoculazione, visto il calo degli anticorpi nei mesi immediatamente successivi al vaccino. Al momento però la Confederazione non ha cambiato le sue linee guida.

“Terza dose probabile, ma non è chiaro quando”
“Tutto fa presagire” che sarà necessaria la somministrazione di una terza dose dei vaccini anti-covid, anche se “bisognerà stabilire quando”, ha affermato oggi la ministra della Sanità spagnola, Carolina Darias, in un’intervista concessa alla radio Onda Cero. “In collaborazione con l’Unione Europea abbiamo già sottoscritto contratti” con Pfizer e Moderna “per il 2022 e il 2023”, ha aggiunto. Darias ha anche peraltro risposto affermativamente quando le è stato chiesto se la vaccinazione dovrà ripetersi tutti gli anni.

Italia, Sileri: “Necessaria per le persone a rischio”
Anche in Italia si registrano segnali in questa direzione: “Ho già scritto alla direzione competente affinché sia valutata una terza dose di vaccino anti-Covid quanto prima almeno per le categorie più fragili: credo che su questi soggetti si debba già procedere con una terza dose”, ha dichiarato mercoledì 21 luglio a Zapping su Rai Radio1 il sottosegretario alla Salute Pier Paolo Sileri ospite. Sileri ha poi aggiunto che “nelle persone in cui si sospetta una immunità meno forte la terza dose sarà necessaria fin da subito”.

Garzoni: “Buona copertura per un anno, attenersi alle linee guida”
Interpellato in merito da Radio3i il direttore sanitario della clinica Moncucco aveva manifestato, lo scorso 9 luglio, una certa prudenza a riguardo della proposta: “I dati sono in corso di raccolta. Abbiamo visto che il vaccino dà una copertura più che buona probabilmente per 12 mesi. Dopo sei mesi, probabilmente la copertura tende a diminuire e quindi si può già fare un booster, ma io direi di attenersi a quelle che sono le raccomandazioni ufficiali della Confederazione”, ha affermato, aggiungendo però che “nei prossimi mesi avremo sicuramente nuovi dati in arrivo, se queste raccomandazioni saranno da cambiare la popolazione verrà informata”.

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