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Immunità di gregge? Mancano due anni
Redazione
3 anni fa
Secondo la rivista Nature non sarà possibile raggiungere un’immunizzazione globale che superi il 70% della popolazione

Bisognerà attendere il 2023 perché tutto il mondo sia vaccinato contro il Covid. Lo indicano i dati pubblicati sui siti della rivista Nature e Our World in data (banca dati internazionale sulla vaccinazione Covid). Al momento sono state somministrate infatti solo 3,23 miliardi di dosi globalmente, di cui solo l’1% agli abitanti dei paesi poveri. All’attuale ritmo di vaccinazione si arriverà a 6 miliardi di dosi entro la fine dell’anno. Troppo poche secondo gli esperti: per vaccinare con due dosi circa il 70% della popolazione mondiale servono 11 miliardi di dosi. Finora il 24,4% della popolazione mondiale ha ricevuto almeno una dose di vaccino, ma la sfida ora è rendere disponibili i vaccini in tutto il mondo, non solo in quelli ricchi, che hanno ricevuto oltre l’80% delle dosi.

Lo scorso mese i leader del G7 si sono impegnati a donare dosi extra ai paesi più poveri entro la fine del 2022, ma secondo la ricercatrice della Duke University, Andrea Taylor, è improbabile che con questi impegni arrivino piú vaccini ai paesi poveri piú velocemente, perché a frenarne l’arrivo saranno i vincoli di esportazione di Usa e Unione Europea e secondo le sue stime la popolazione mondiale sará vaccinata interamente solo nel 2023. Anche il programma Covax, che si era impegnato a vaccinare 1/5 della popolazione di ciascun paese aderente, consegnando 2 miliardi di dosi entro la fine del 2021, ha visto rallentare pesantemente la sua tabella di marcia. Ha comprato 2,4 miliardi di dosi, ma allo scorso 2 luglio ne aveva spedite solo 95 milioni. AstraZeneca, uno dei principali fornitori di Covax, non ha potuto contare sul miliardo di dosi che avrebbe dovuto produrre il Serum Institute indiano, per via dell’ondata di casi che ha colpito il paese asiatico a marzo, costringendo l’istituto a distribuirle all’interno e non esportarle.

Nel frattempo i casi di Covid hanno ripreso ad aumentare in Africa, che ha ricevuto solo 18,2 milioni di dosi dei 66 milioni promessi da Covax. L’Unione Africana, con l’aiuto della Banca mondiale, si è assicurata 400 milioni di dosi del vaccino mono-dose Johnson & Johnson, e i singoli stati africani stanno negoziando con le aziende farmaceutiche altre dosi. Ma come ha rilevato la Taylor, “sono in fondo alla lista, perché non hanno lo stesso potere d’acquisto dei paesi ricchi”. Soumya Swaminathan, dell’Organizzazione mondiale della sanità’ (Oms), ha affermato dal canto suo che “abbiamo bisogno che i paesi donino 250 milioni di dosi per settembre”.

L’invito dell’Oms ai suoi stati membri è a sostenere lo sforzo di vaccinare almeno il 10% della popolazione di ogni paese per settembre, e almeno il 30% per dicembre. “Ma ciò accadrà solo se i paesi condividono immediatamente le loro dosi con Covax e le aziende danno la priorità agli ordini per Covax - ha spiegato Swaminathan - Le dosi date ora possono avere molto più impatto che se date tra 6 mesi”.

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