Sanità
Covid come un'influenza stagionale, "ma è imperativo capirne l'origine"
© Scolari
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Keystone-ats
un anno fa
Lo afferma l'Organizzazione mondiale della sanità, secondo la quale "capire com'è iniziata la pandemia rimane un imperativo sia morale che scientifico".

Il Covid è sul punto di diventare come un'influenza stagionale: lo afferma l'Oms. Lo scorso fine settimana ha segnato tre anni da quando l'agenzia sanitaria delle Nazioni Unite definì per la prima volta la situazione come una pandemia. "Penso che stiamo arrivando a un punto in cui potremo guardare al Covid-19 allo stesso modo in cui guardiamo all'influenza stagionale", ha sottolineato in una conferenza stampa il direttore delle emergenze dell'Oms Michael Ryan. "Sono fiducioso che quest'anno saremo in grado di affermare che il Covid è finito come emergenza sanitaria pubblica di interesse internazionale" ha affermato Tedros Adhanom Ghebreyesus, direttore dell'Oms.

Tre anni dall'inizio della pandemia

"Sabato scorso, l'11 marzo, - ha aggiunto - è stato il terzo anniversario da quando l'Oms ha descritto per la prima volta lo scoppio globale del Covid come una pandemia. È stato un momento significativo che ha attirato l'attenzione del mondo". Ora, "abbiamo il dovere verso noi stessi di porre fine a questa pandemia il prima possibile". "Una minaccia per la salute, un virus che continuerà a uccidere. Ma un virus che non sta sconvolgendo la nostra società o sconvolgendo i nostri sistemi ospedalieri, e credo tutto ciò avverrà quest'anno", ha proseguito. Il capo dell'organizzazione ha già affermato che il mondo si trova in una posizione molto migliore ora rispetto a qualsiasi momento di questi anni di pandemia.

Capire l'origine è imperativo

"Capire come è iniziata la pandemia rimane un imperativo sia morale che scientifico" e "ogni dato relativo allo studio delle origini del Covid deve essere condiviso immediatamente con la comunità internazionale". Lo ha detto Tedros Adhanom Ghebreyesus, direttore Generale dell'Organizzazione mondiale della sanità (Oms) in conferenza stampa. Il 30 gennaio 2020 l'Oms ha dichiarato un'emergenza sanitaria pubblica di interesse internazionale. A quel tempo, ha detto, "c'erano meno di 100 casi segnalati di Covid al di fuori della Cina e nessun decesso segnalato al di fuori della Cina". Ma "abbiamo dichiarato un'emergenza sanitaria globale per spronare i paesi a intraprendere azioni decisive, ma non tutti i paesi lo hanno fatto". Ora "siamo sicuramente in una posizione molto migliore ora rispetto a qualsiasi momento durante la pandemia". Ma "continuiamo a guardare avanti, per rafforzare le difese del mondo contro future epidemie e pandemie. Questo è qualcosa che i paesi devono fare insieme. Non è qualcosa che qualsiasi paese può fare da solo".

Pandemic Accord

In merito a questo, il numero Uno dell'Oms ha sfatato i timori sul Pandemic Accord, l'accordo per combattere le pandemie a livello planetario su cui è a lavoro l'agenzia, definendolo "uno strumento di diritto internazionale, simile a molti altri accordi e trattati che le nazioni hanno stipulato". Ad esempio, "la Convenzione quadro delle Nazioni Unite sui cambiamenti climatici non dà all'Onu i poteri di dettare le politiche dei paesi in materia di clima o energia". Allo stesso modo, ha concluso, "questo accordo non darà all'Oms il potere di dettare la politica a nessun paese. Questo accordo sarà un accordo tra paesi".