
È morto Chris Rea, cantante e chitarrista britannico che raggiunse il culmine della popolarità - in patria, ma anche in giro per l'Europa - fra i primi anni '80 e la metà dei '90. A dare notizia, a nome della moglie e della famiglia, è stata una portavoce: "È con immensa tristezza - ha dichiarato - che annunciamo la morte del nostro amato Chris. Egli è spirato pacificamente oggi in ospedale, in seguito a una breve malattia, circondato dai suoi familiari". Rea aveva 74 anni e aveva superato in passato gravi problemi di salute, inclusa una diagnosi di cancro al pancreas, rimosso chirurgicamente nel 2001. Sposato con Joan Lesley, sua compagna di vita dall'adolescenza, era padre di due figlie.
La carriera
Dopo l'esordio sulle scene negli anni '70, Rea - nato a Middlesbrough, nell'Inghilterra industriale, da padre di radici ciociare di Arpino e da madre irlandese - si fece largo nella "top ten" britannica con la sua reinterpretazione di uno stile musicale a cavallo fra il rock e il blues grazie a singoli come "Fool (If You Think It's Over)" e "Let's Dance". Il suo lp di esordio, intitolato nel 1978 "Whatever Happened To Benny Santini?", gli valse la nomination per un Grammy. Il primo posto in classifica arrivò quindi una decina di anni più tardi con gli album "The Road to Hell' e "Auberge". Fra i singoli invece, oltre al noto brano "Josephine", non va dimenticato "Driving home for Christmas", ormai un classico natalizio.
Non solo musica
Impegnato episodicamente in politica, Rea realizzò anche colonne sonore, fu appassionato di cinema e scrisse personalmente un film intitolato in italiano "La Passione", ispirato in parte alla sua biografia di appassionato di automobilismo e di fan nell'infanzia di Wolfgang von Trips, pilota tedesco della Ferrari morto tragicamente a Monza nel 1961. Famoso per la sua collezione di auto d'epoca, partecipò a corse motoristiche e fu inoltre attore protagonista della commedia "Parting Shots" (1999).
