Sono passati quarant'anni dalla strage di Cielo Drive, a Los Angeles, quando quattro adepti della "Manson Family" fecero irruzione nella casa del regista Roman Polanski, uccidendo l'attrice Sharon Tate e altre quattro persone. Per questo e altri delitti nei giorni seguenti, Charles Manson, un invasato dell'Ohio a capo di una setta denominata "La famiglia", è passato alla storia come incarnazione del male e della follia umana. Quelle stragi lasciarono l'America e il mondo intero senza parole, restando a tutt'oggi tra i delitti più violenti degli ultimi cento anni. Era il 9 agosto del 1969. Sharon Tate, incinta di otto mesi, stava accogliendo degli ospiti. Armati di coltelli, un revolver e un filo di nylon lungo 13 metri, i seguaci di Manson entrarono in casa e uccisero la Tate, Stephen Earl Parent (un amico del custode), Jay Sebring (il parrucchiere dell'attrice), Abigail Folger (figlia dell'imprenditore del caffé 'Folger') e il suo fidanzato, Wojiciech Frykowski. Manson, che non partecipò in prima persona agli omicidi, aveva però pianificato tutto nei minimi dettagli. Con il sangue dell'attrice, gli aggressori scrissero sui muri della villa e nello specchio del bagno le parole "Pig" (maiale) e "Helter Skelter", titolo di una canzone dei Beatles che era diventata un'ossessione per il leader della setta. Manson, infatti, era convinto che il quartetto di Manchester incarnasse i quattro angeli dell'Apocalisse, venuti ad anticipare una guerra tra razze che avrebbe sconvolto il genere umano. Il giorno dopo, i seguaci di Manson colpirono ancora, uccidendo l'imprenditore Leno La Bianca e sua moglie Rosemary con più di quaranta pugnalate a testa. L'attività criminale della setta, composta da una cinquantina di persone, proseguì per quasi due anni, fino a quando l'avvocato Vincent Bugliosi, di origini italiane, riuscì a trovare le prove per incastrare definitivamente Manson. Oggi Manson ha 74 anni ed è rinchiuso nella Corcoran State Prison, in California. ATS

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