Un iceberg di oltre 300 chilometri quadrati, grande pressappoco quanto Malta o, se vogliamo un paragone più local, come il Luganese, si è staccato dal ghiacciaio di Pine Island in Antartide, generando enormi frammenti. Lo documentano le immagini riprese dallo spazio dalla coppia di satelliti Sentinel-1 di Copernicus, il programma per l'osservazione della Terra gestito da Agenzia spaziale europea (Esa) e Commissione Europea. Già l'anno scorso i satelliti dell'Esa avevano individuato due grandi fratture nel ghiacciaio e col passare dei mesi i ricercatori avevano potuto osservare la velocità con cui queste crepe si stavano allargando.
Dal febbraio 2019 ad oggi, la missione Sentinel-1 ha catturato ben 57 immagini radar (la più recente è del 10 febbraio 2020): rielaborate in un'animazione video, mostrano la sorprendente rapidità del processo che ha portato al distacco di queste ultime ore. L'iceberg ha poi generato diversi frammenti: il più grande è stato chiamato B-49. "I satelliti Sentinel-1 di Copernicus hanno aperto un oblò attraverso cui le persone possono osservare eventi come questo che accadono in regioni remote del mondo", commenta Mark Drinkwater, esperto di criosfera dell'Esa. "Quello che è davvero preoccupante - prosegue - è che il flusso quotidiano di dati rivela la drammatica velocità con cui il clima sta cambiando il volto dell'Antartide".
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