
Stava facendo un viaggio attraverso Croazia, Serbia e Romania ed era arrivato alla Transfagarasan con la sua moto Omar 'Farang' Zin, ucciso da un'orsa in Romania quando si trovava lungo la strada chiamata anche "la follia di Ceausescu". Questo particolare lo aveva scritto lui stesso nel suo ultimo post su Facebook del 2 luglio, quando aveva anche postato due video con degli orsi. In uno si vede l'animale a lato della strada mentre lui passa in moto e dice "guardate che bello", nell'altro si trova in uno spiazzo con l'orso che lo vede e gli si avvicina. "Oggi i protagonisti sono stati gli orsi bruni - aveva raccontato -, ma paesaggi da favola. Dopo la Transalpina al passo Urdele, ho percorso la Transfagarasan, chiamata anche 'La Follia di Ceausescu'. Jeremy Clarkson, noto conduttore di Top Gear, la classificata come la strada più bella del mondo"
Tornato indietro apposta per una foto
Secondo le prime informazioni, confermata anche da Sarah Foti, la sindaca di Ferno, il paese del Varesotto in cui vive la sua famiglia, che è in contatto con la sorella e il padre di Zin, il quarantottenne "era tornato indietro lungo la strada per fotografare un lago particolarmente spettacolare che sapeva trovarsi in quel punto. Per raggiungere il lago ha percorso un sentiero molto scosceso lungo il quale si è imbattuto in dei cuccioli d'orso. La madre a quel punto deve essere intervenuta all'improvviso aggredendolo" e facendolo cadere per decine di metri. In zona ci sono molti animali, lo testimoniano i cartelli con il divieto di dare da mangiare agli orsi che si trovano lungo la strada.
Abitava a Lonate Pozzolo, in provincia di Varese
Sui social non mancano le critiche, anche sul suo profilo dove sono arrivati oltre 400 commenti in italiano e romeno fra chi denuncia il problema degli orsi "fuori controllo" in quella zona, chi lascia messaggi di condoglianza e chi critiche, tanto che un amico è sbottato dopo la pubblicazione anche di foto molto esplicite. "Volevo ricordare che qui ci sono i suoi amici, la sua famiglia, chi come me lo conosceva da più di vent'anni. Siete persone prive di sensibilità, di empatia, di rispetto per il dolore altrui. Dovreste vergognarvi". Zin abitava a Lonate Pozzolo, vicino all'aeroporto di Malpensa dove lavorava da anni come autista e dove era stato da poco promosso. Il volo era una delle sue passioni, insieme alla Juventus, alle moto e alla Thailandia da cui aveva preso un pezzo di nome. "Farang era un soprannome che lo stesso Omar si era dato e che lui, grande viaggiatore, aveva mutuato dalla lingua thailandese. La Thailandia era il Paese che gli aveva rapito il cuore" ha spiegato la sindaca di Ferno dove era molto conosciuto. La madre, scomparsa durante la pandemia da Covid, gestiva il bar di via Roma a Ferno, pieno centro storico, mentre la sorella gestisce tuttora la gelateria a poche centinaia di distanza.