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Trump-Biden, un duello tv a distanza
Foto Shutterstock
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Keystone-ats
4 anni fa
Al secondo round del match il presidente è apparso più in difficoltà ed è stato evasivo su certe domande

Un duello a distanza, ma nello stesso orario. Il presidente Donald Trump e il candidato democratico Joe Biden si sono sfidati in televisione - il primo sulla Nbc da Miami, il secondo su Abc da Philadelphia - con la formula del forum Townhall (un moderatore e domande da un pubblico selezionato). Nel “secondo round” del match il presidente è apparso più in difficoltà e meno aggressivo del solito, mentre Biden ha mostrato una calma serafica nel rispondere alle domande. A martellare l’attuale inquilino della Casa Bianca è stata Savannah Guthrie, anchorwoman della Nbc. Sui social è la nuova eroina dei democratici, poiché durante l’intervista è stata agguerrita, determinata, e non disposta ad accettare risposte evasive sulla gestione della pandemia, sulla minaccia dell’estremismo di destra, sulle dichiarazioni fiscali mai pubblicate dal presidente.

Le risposte di Trump su pandemia, suprematismo bianco e dichiarazioni fiscali mai pubblicate

“Quando è risultato negativo l’ultima volta al test anti-Covid prima del primo dibattito con Biden?”, la prima domanda della serata di Guthrie. “Non ricordo...forse il giorno prima..”, la risposta tentennate di Trump, che ha ammesso di non aver fatto i test tutti i giorni. “Comunque io sono il presidente, devo vedere la gente, e non posso restare chiuso in un seminterrato”, ha tentato di attaccare, riferendosi al famoso basement dove Biden è rimasto rinchiuso nelle settimane più critiche della pandemia.

Mentre da un lato Biden accusava Trump di non aver fatto e di non fare niente per contenere la diffusione dei contagi, il presidente sosteneva che “l’85% delle persone che indossano la mascherina si becca il coronavirus”, difendendo così i suoi bagni di folla nei comizi. E un momento dopo, l’ennesimo rifiuto di condannare esplicitamente il suprematismo bianco e il movimento cospirazionista QAnon: “Non li conosco, non so niente di loro”, ha affermato, nonostante la Guthrie gli ricordasse come spesso abbia rilanciato su Twitter le loro teorie del complotto. “Lei è il presidente, non uno zio pazzo qualunque” ha ribadito la moderatrice.

Trump è poi stato incalzato sulle dichiarazioni fiscali mai pubblicate: “I numeri usciti sono sbagliati, e comunque il fisco mi ha trattato molto male”, ha detto Trump, nonostante il New York Times abbia svelato che il presidente ha pagato 750 dollari l’anno sia nel 2016 che nel 2017. Quando gli è stato chiesto perché non renda pubbliche le sue dichiarazioni dei redditi, Trump ha risposto che a impedirglielo sarebbero “il buon senso e l’intelligenza”.

Biden sulla legge contro il crimine del ‘94

Anche per Biden non sono mancate domande scomode. A una precisa domanda sulla legge sulla limitazione del crimine del 1994, il candidato democratico ha riconosciuto che è stato un suo errore aver sostenuto il disegno di legge, che ha portato ad un aumento della prigionia dei neri. Un tema che Trump ha più volte utilizzato contro Biden, nel tentativo di accapparrarsi gli elettori afroamericani e latini.

Nuove tegole sui candidati

Intanto arrivano notizie che mettono in ansia entrambi i candidati. Le autorità federali indagheranno sulle presunte e-mail del figlio di Joe Biden svelate dal New York Post. Lo riporta Nbc, citando alcune fonti secondo le quali gli investigatori esamineranno se le missive sono legate a un’operazione di intelligence straniera. Ma una tegola arriva pure su Trump: il Washington Post infatti riporta come gli 007 Usa lo scorso anno misero in guardia la Casa Bianca sul fatto che Rudolph Giuliani, il legale personale di Trump, fosse nel mirino dell’intelligence russa che voleva influenzarlo per alimentare disinformazione in vista del voto. E dietro alle e-mail pubblicate dal New York Post ci sarebbe proprio lui, Giuliani.

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