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Tornano i gilet gialli e si alleano con i No Mask
Foto Shutterstock
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Keystone-ats
4 anni fa
Domani a Parigi e in altre città della Francia tornano a manifestare i gilet gialli, il loro motto: “Ecco la seconda ondata della democrazia”

Due anni dopo il loro esordio in piazza, e dopo qualche mese di silenzio per il Coronavirus, tornano in scena domani a Parigi e in altre città francesi i gilet gialli, protagonisti della più dura e in molti casi violenta contestazione degli ultimi anni. Sui social network, i gilet gialli - e in particolare uno dei leader, Jerome Rodrigues - danno appuntamento al 12 settembre da diverse settimane. Con loro, affluiscono nella capitale diversi gruppi di No Mask e gli arrabbiatissimi proprietari delle discoteche, che protestano contro la chiusura. Mentre le cifre del contagio hanno sfiorano i 10’000 casi positivi ogni giorno, i gilet gialli - che sono stati capaci all’apice della contestazione di portare in piazza 300’000 persone - tornano con i loro mille gruppuscoli nati e collegati su Facebook, arricchiti di video con proclami di rivolta e - per l’occasione - con il motto “Ecco la seconda ondata della democrazia”.

Rodrigues sulla sua pagina Facebook chiama alla “disobbedienza civile completa” invitando tutti i manifestanti domani a “non mostrare nessun documento d’identità, anche a costo di farsi un giretto in commissariato e trascorrervi 4 ore”. A Parigi sono annunciate diverse manifestazioni, un paio delle quali sono già state vietate dalla prefettura, in particolare - come avvenuto in occasione delle ultime mobilitazioni - quella sugli Champs-Elysees. Al loro fianco si mobiliteranno anche i No Mask.

Un’indagine della Fondazione Jean Jaures mostra che il 22% di chi si oppone all’obbligatorietà della mascherina ha dichiarato di aver partecipato personalmente a manifestazioni dei gilet gialli e il 57% le ha sostenute pure senza essere stato presente. Nel mirino di questa “convergenza di lotte” - si legge in diversi appelli sui social network - il “diktat sanitario dello stato” e la gestione “sanitaria antidemocratica” di questa fase dell’epidemia. Colpiti in pieno dalle regole del governo in materia sanitaria, scenderanno in piazza per la prima volta anche i gestori di locali notturni, riuniti nel “collettivo delle discoteche arrabbiate”: hanno dato la loro adesione in 350.

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