
Il primo giorno del nuovo modello di aiuti a Gaza, spinto anche dagli Stati Uniti, “è stato un fiasco”. Parola del giornalista di Avvenire Nello Scavo, che si trova a Gerusalemme, e in attesa della tregua parla di una situazione “disperata” per i civili di Gaza. “Stamattina Amnesty Inetrnational ha denunciato gli abusi compiuti da Hamas nei confronti della popolazione, che viene minacciata e intimidita”, afferma Scavo ai microfoni di Ticinonews. “Ci sono stati casi di pestaggi e interrogatori brutali nei confronti di coloro che prendono le distanze dall’organizzazione estremista e chiedono ad Hamas di farsi da parte, perché ciò potrebbe in qualche modo fermare la violenza del conflitto”. I civili “sono tra molti fuochi: da una parte hanno la pressione militare israeliana, con i bombardamenti e la relativa distruzione, e dall’altra il fuoco incrociato di Hamas. Una situazione veramente disperata”.
Gruppi criminali nella Striscia
Il nuovo modello di distribuzione degli aiuti sostenuto dagli Stati Uniti, come detto, non sta portando a grandi risultati…”Il primo giorno è stato un vero fiasco", ribadisce Scavo. "Per quanto vengano sbandierate, le 460'000 razioni distribuite ai civili rappresentano una goccia nel mare, perché si tratta di cibo che viene consumato in poche ore dai 2 milioni di abitanti di Gaza, quindi totalmente insufficiente”. A ciò “bisogna aggiungere anche la presenza di gruppi criminali che contendono lo spazio controllato da Hamas, soprattutto nel sud della Striscia". Questi gruppi "hanno incontrato in qualche modo la tolleranza delle forze armate israeliane, in quanto mettono in maggiore difficoltà Hamas”. Il problema “è che stiamo parlando di trafficanti, anche di aiuti alimentari, i quali saccheggiano i camion. Qualche giorno fa si è arrivati addirittura a vendere un sacco di farina da 5 kg a circa 100 euro”.
"Colloqui in fase piuttosto avanzata"
Per quanto riguarda il conflitto, si parla da giorni di colloqui. ”Ci attendiamo sviluppi nelle prossime ore, al più tardi nei prossimi giorni, ma tutto cambia continuamente". I colloqui "sono in una fase piuttosto avanzata; gli Usa hanno formulato delle proposte e trovato un accordo di massima con Hamas, anche se reciprocamente si accusano di stracciare ogni volta queste intese. Purtroppo fa parte del gioco". Manca ancora la risposta di Israele, "che pone delle condizioni molto precise. Dobbiamo ricordare che ci sono 58 ostaggi israeliani, in gran parte civili, nelle mani dei gruppi affiliati di Hamas e una ventina di loro sarebbe ancora in vita. Potrebbe quindi accadere qualcosa”. Il problema vero “riguarda da un lato il futuro di Gaza e l’esistenza stessa di Hamas, che non accetta di sparire, e dall'altra come Israele intende proiettarsi nella gestione del dopoguerra”, termina Scavo.
L'intervento completo di Nello Scavo: