
Quattro feriti oggi nel carcere del 'Bassone' di Como, nel corso di una rivolta che ha coinvolto un numero ancora imprecisato di detenuti. Il più grave è proprio un detenuto, ricoverato attorno alle 19.00 in codice rosso all'ospedale di Monza. Avrebbe subito un trauma toracico dopo essere rimasto schiacciato tra le ante di un cancello. Gli altri sono agenti di polizia penitenziaria portati per accertamenti, in codice verde, all'ospedale Sant'Anna di Como. La rivolta ha tenuto impegnate decine di agenti per gran parte del pomeriggio. Il Provveditorato regionale ha dirottato su Como diverse squadre anti sommossa, sia da Milano, sia da altri istituti lombardi.
Primo tentativo di rivolta
Un primo tentativo di rivolta risale alla mattinata, quando risulta che un detenuto abbia anche azzardato un'evasione. Un agente, braccato da alcuni rivoltosi, è stato costretto a chiudersi in un box. Nel piazzale esterno, nel tardo pomeriggio, si sono concentrate una decina di ambulanze, assieme a una squadra di vigili del fuoco, a carabinieri e polizia; le forze dell'ordine si sono disposte lungo tutto il perimetro della casa circondariale. L'allarme è rientrato attorno alle 19.15, quando la situazione all'interno delle sezioni è tornata sotto il pieno controllo. Quanto accaduto "si è risolto in tempi brevissimi, grazie al tempestivo ed efficace intervento del personale del Corpo di Polizia penitenziaria, che ha agito immediatamente riportando la situazione sotto controllo senza ulteriori criticità", ha reso noto il Dipartimento dell'amministrazione penitenziaria.
Carcere sovraffollato
La casa circondariale di Como è in cima alle classifiche relative al sovraffollamento delle carceri italiane. Gli ultimi dati disponibili, risalenti allo scorso mese di luglio, davano conto della presenza di 424 detenuti a fronte di una capienza ferma a quota 265. "Il sistema penitenziario - si legge in una nota diffusa nel pomeriggio dal segretario generale Uilpa Polizia penitenziaria Gennarino De Fazio - continua a versare in profondissima emergenza, che perdura da troppo tempo, senza che neppure si intravedano misure idonee a fronteggiarla compiutamente".
