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"Il Papa ha ben presenti i problemi del mondo"
© screenshot vatican news
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5 giorni fa
Il nuovo Pontefice è stato nominato ieri, nel tardo pomeriggio, al termine del quarto scrutinio. La fumata bianca è avvenuta alle 18.07.
5 giorni fa
Giglio e cuore sacro, ecco lo stemma papale di Leone XIV
Lo stemma è stato presentato ufficialmente oggi.

Un giglio argentato e il cuore sacro adagiato su di un libro chiuso, con le chiavi di San Pietro sullo sfondo e la mitra a sovrastare lo scudo. Questo lo stemma ufficiale di Papa Leone XIV presentato ufficialmente oggi. L'immagine ricalca quella scelta da Robert Francis Prevost quando fu nominato vescovo, compreso il motto "In Illo Uno Unum", (in latino, "Nell'unico Cristo, siamo uno"). Una frase pronunciata da Sant'Agostino nel sermone Esposizione sul Salmo 127. Un altro richiamo al santo sono il cuore sacro ed il libro, simboli dell'Ordine di Sant'Agostino. Anche Leone XIV, come i suoi predecessori da Ratzinger in poi, ha deciso di sostituire la tradizionale tiara con la mitra, così come decise di fare, per primo proprio Benedetto XVI.

5 giorni fa
"Al Conclave Prevost ha ottenuto molto più di 100 voti"
Lo dice il cardinale del Madagascar Désiré Tsarahazana, arcivescovo metropolita di Toamasina.

"L'incontro di questa mattina è andato molto bene. Abbiamo parlato anche della necessità di rendere la Chiesa più collegiale. È un ottimo Papa e ha avuto molto più di 100 voti". Lo dice il cardinale del Madagascar Désiré Tsarahazana, arcivescovo metropolita di Toamasina, all'uscita dal primo incontro del nuovo Papa con i cardinali convenuti a Roma per il conclave. Nell'incontro Leone XIV ha affermato che "il Papa, a cominciare da San Pietro e fino a me, suo indegno successore, è un umile servitore di Dio e dei fratelli, non altro che questo. Bene lo hanno mostrato gli esempi di tanti miei predecessori, da ultimo quello di Papa Francesco stesso, con il suo stile di piena dedizione nel servizio e sobria essenzialità nella vita, di abbandono in Dio nel tempo della missione e di serena fiducia nel momento del ritorno alla Casa del Padre". "Raccogliamo questa preziosa eredità e riprendiamo il cammino, animati dalla stessa speranza che viene dalla fede", ha aggiunto papa Prevost.

5 giorni fa
"Il Papa ha ben presenti i problemi del mondo"
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Il Segretario di Stato Vaticano Pietro Parolin commenta, in una nota, la nomina del Cardinale Prevost a Papa Leone XIV.

"Credo di non rivelare nessun segreto, se scrivo che un lunghissimo e caloroso applauso è seguito a quell' 'accetto' che lo rendeva il 267esimo Papa della Chiesa Cattolica. Di lui mi ha colpito soprattutto la serenità che traspariva dal suo volto in momenti così intensi e, in un certo senso, 'drammatici', perché cambiano totalmente la vita di un uomo". Lo scrive il card. Pietro Parolin, Segretario di Stato Vaticano, in una lettera scritta al Giornale di Vicenza "ancora 'fresco' - nota - della forte e coinvolgente esperienza del Conclave". Parolin esprime la "gioia che in così breve tempo la Chiesa universale abbia ritrovato il suo Pastore, il Successore di Pietro, il Vescovo di Roma, dopo la malattia e la morte di Papa Francesco, che ha avuto la pazienza di tenermi come suo Segretario di Stato per quasi 12 anni".

"Ha ben presenti i problemi del mondo"

"Il nuovo Papa - prosegue - ha ben presenti i problemi del mondo d'oggi, come ha dimostrato fin dalle sue prime parole sulla Loggia di San Pietro, riferendosi immediatamente alla pace 'disarmata e disarmante'". La serenità del nuovo Pontefice "io l'ho sempre sperimentata nel Card. Prevost - ricorda Parolin - che ebbi modo di conoscere all'inizio del mio servizio come Segretario di Stato per una questione spinosa che riguardava la Chiesa in Perù, dove egli era Vescovo della Diocesi di Chiclayo. Ho avuto poi la possibilità di collaborare direttamente con lui in questi due ultimi anni, dopo che Papa Francesco l'ha chiamato a Roma e l'ha messo a capo del Dicastero per i Vescovi."

"Rispetto e amore per tutti"

"Ho potuto sperimentare in lui conoscenza delle situazioni e delle persone, pacatezza nell'argomentazione, equilibrio nella proposta delle soluzioni, rispetto, attenzione e amore per tutti. Credo che Papa Leone XIV, oltre ovviamente che nella grazia del Signore, troverà nella sua grande esperienza di religioso e di pastore, come pure nell'esempio, nell'insegnamento e della spiritualità del grande padre Agostino - che egli ha citato nelle sue prime parole - le risorse per lo svolgimento efficace del ministero che il Signore gli ha affidato, a bene della Chiesa e dell'umanità intera. Noi gli siamo vicini con il nostro affetto, la nostra obbedienza e la nostra preghiera", conclude Parolin.

6 giorni fa
Leone XIV, un'analisi del Papa che viene dalle Americhe
Ieri sera, circa a quest'ora, tutti gli occhi del mondo erano puntati sul comignolo in attesa di una fumata e di un nome. Oggi, probabilmente, è il nome più pronunciato e commentato, quello di Robert Francis Prevost, ovvero papa Leone XIV. A Ticinonews ci siamo fatti raccontare il momento della fumata bianca in Piazza San Pietro da René Roux - rettore della facoltà di Teologia di Lugano - che si trovava sul posto. A lui abbiamo anche chiesto la sua opinione sulle tempistiche del conclave e, ovviamente, su Papa Leone XIV.
6 giorni fa
De Raemy: "Il nuovo Papa? Ho avuto modo di conoscerlo personalmente"
Sono numerose le voci che oggi si sono espresse sull’elezione del nuovo papa. Ticinonews ha voluto raccogliere anche quella della Chiesa ticinese attraverso le parole dell’amministratore apostolico Alain De Raemy che, prima che diventasse papa Leone XIV, lo ha conosciuto di persona.

“Quando è stato annunciato con la fumata bianca, mi trovavo in una stanza accanto con una prete e una persona che lo accompagnava. Poi ci hanno giustamente interrotti, dicendo che dovevamo andare per ovvi motivi. Ho provato una grande gioia, perché dopo quattro scrutini è un bel segno arrivare alla quasi unanimità”. Il vescovo di Lugano e amministratore apostolico Alain de Raemy ci ha poi parlato della sua reazione all’annuncio del nome del nuovo Papa, ovvero il cardinale Robert Francis Prevost, che da ieri si fa chiamare Leone XIV. “È stata una sorpresa, anche se io non avevo candidati. I conclavi ci sorprendono sempre e rispetto all’opinione pubblica c’è tutta un’altra dinamica. Non dipende dalla popolarità di una persona, bensì si sceglie provando a conoscersi a vicenda e – scoprendosi gli uni con gli altri – giungono a una sorta di evidenza che fa capire di aver trovato la persona giusta”.

Un papa statunitense

Ma che significato ha l'elezione del primo Papa statunitense della storia? “Un significato forte. Il bello è che si tratta di una persona che ha esperienza degli Stati Uniti, sia perché è nato lì da una famiglia di immigrati sia per l'esperienza del Perù da missionario in un contesto del tutto diverso. Era un pastore in un contesto peruviano di povertà, difficoltà e corruzione. Dunque questa esperienza forte l'ha fatta, senza però dimenticare l'esperienza degli Stati Uniti. Sarà quindi di grande aiuto per il suo compito internazionale”. De Raemy l’ha inoltre conosciuto prima che venisse nominato Papa Leone XIV.  “L'ho conosciuto da vescovo e da amministratore apostolico della diocesi di Lugano. Quando mi sono recato a Roma per chiedere qualche consiglio durante i colloqui sono andato da lui, perché era lui ad occuparsi dei vescovi. Ci siamo quindi trovati una volta, anche con un suo collaboratore, e poi abbiamo avuto un colloquio telefonico”.

Una sensibilità pastorale dal basso

Il nuovo papa, come detto, viene anche da una lunga esperienza missionaria in Perù. Ma quanto conta oggi questa sensibilità pastorale dal basso? “Conta tanto, perché è la realtà della maggioranza della popolazione mondiale. Noi qui siamo dei privilegiati, nonostante ci sia povertà anche in Svizzera. Dunque lui ha vissuto un'esperienza vicina della povertà e questo è realismo, perché permette di aprire gli occhi sulla realtà del mondo”.

La scelta del nome

Il nome Papa Leone XIV cosa può indicare per il suo pontificato? “All'inizio abbiamo tutti pensato a Leone XIII, che è stato l’ultimo Papa con questo nome. Ma sembra che faccia anche riferimento al primo Papa che si è chiamato così, Leone I - o Leone il Grande come veniva chiamato nel quinto secolo - che è stato un grande teologo in un momento caratterizzato da un po’ di confusione sul contenuto della fede nella vita della Chiesa. Lui era infatti riuscito tramite un linguaggio adatto a mettere di nuovo insieme quello che si stava disperdendo. Ma Prevost non ha ancora spiegato a chi fa concretamente riferimento”.

Riflesso sulla Chiesa svizzera e ticinese

Questo nuovo pontificato avrà anche dei riflessi sulla Chiesa svizzera e ticinese? “A mio avviso riuscirà a coinvolgere maggiormente chi è in Vaticano, in Curia, ovvero chi è responsabile dei diversi dicasteri, dove sembra che non ci sia ancora abbastanza collegialità, ovvero collaborazione. Ci sarà quindi un coinvolgimento forse più grande anche dei cardinali stessi, perché lui - essendo arrivato in qualità di pastore dell'America del Sud - ha un'esperienza di soli due anni a Roma, ma ha avuto il tempo di conoscere dall'interno il luogo laddove dovrà aiutarci ad andare avanti insieme”. In questo senso, è possibile quindi che qualcosa si muoverà per quanto riguarda la situazione della nostra diocesi, così come in merito al suo mandato come amministratore apostolico? “Il vantaggio che abbiamo è che lui – avendo parlato con me – conosce già la situazione anche a Lugano e si è occupato di questo dossier. Dunque quando il suo collaboratore gli parlerà forse di Lugano, non avrà bisogno di ulteriori spiegazioni”, ha concluso de Raemy.

6 giorni fa
"Mi congratulo con Leone XIV, spero in uno sviluppo dei rapporti con la nostra Chiesa"
Lo ha detto il Patriarca di Mosca Kirill, capo della Chiesa ortodossa russa.

Il Patriarca di Mosca Kirill, capo della Chiesa ortodossa russa, ha espresso le sue congratulazioni a Papa Leone XIV per la sua elezione al soglio pontificio e ha detto di augurarsi che le relazioni tra la Chiesa ortodossa russa la Chiesa cattolica "si sviluppino progressivamente". Lo riporta la Tass.

6 giorni fa
"L'accusa di insabbiamento di abusi contro Prevost è montata dagli ultraconservatori"
© Wikipedia - INFOWeather1
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Lo riporta El Pais, sottolineando che "fonti ufficiali confermano che la Congregazione per la Dottrina della Fede, consapevole che circolavano simili accuse, ha condotto un'indagine approfondita sui casi" prima del Conclave e "ha concluso che la condotta del neoeletto Papa è stata impeccabile".

"Negli ultimi mesi, e più esplicitamente nelle ore che hanno preceduto il Conclave, il cardinale Robert Francis Prévost è stato oggetto di una campagna orchestrata da settori ultraconservatori della Chiesa", con l'accusa di aver insabbiato gli abusi quando era in Perù. Lo riporta El Pais, sottolineando che "fonti ufficiali confermano che la Congregazione per la Dottrina della Fede, consapevole che circolavano simili accuse, ha condotto un'indagine approfondita sui casi" prima del Conclave e "ha concluso che la condotta del neoeletto Papa è stata impeccabile". Le stesse fonti - prosegue - suggeriscono il sospetto che questo attacco a Prevost sia avvenuto poco prima del Conclave, quando il suo nome era già considerato come potenziale candidato papale.

Le accuse

Le accuse riguardano la sua presunta copertura di diversi casi di abusi sessuali commessi da sacerdoti peruviani nel 2004. Secondo questa versione, Prevost era a conoscenza dei casi e non li ha indagati nel 2022, quando era vescovo di Sufar e amministratore apostolico di Chiclayo, sulla costa settentrionale del Paese sudamericano. Il Vaticano ha fermamente negato queste accuse, ricorda El Pais. Prevost è stato nominato da Papa Francesco alla guida della diocesi di Chiclayo tra il 2014 e il 2023, e durante quel periodo diverse organizzazioni civili lo hanno accusato di aver insabbiato gli abusi commessi da sacerdoti. Accuse che "come ha fatto ora il Vaticano, anche allora la diocesi ha fermamente negato".

6 giorni fa
Il 18 maggio la messa di inizio pontificato di Leone XIV
Lo si legge in un comunicato della Prefettura della Casa Pontificia con il calendario dei primi impegni di Papa Prevost.

Leone XIV presiederà domenica 18 maggio la sua messa di inizio pontificato. Lo si legge in un comunicato della Prefettura della Casa Pontificia con il calendario dei primi impegni di Papa Prevost. Domani il Papa incontrerà i cardinali mentre domenica '11 maggio il primo Regina Caeli dalla Loggia centrale di San Pietro. Lunedì 12 maggio l'incontro con la stampa mondiale. Il 20 maggio la presa di possesso della Basilica Papale di San Paolo Fuori le Mura mentre il 21 maggio la prima udienza generale. E ancora: il 24 maggio l'incontro con la Curia Romana e i dipendenti vaticani. Domenica 25 maggio il Regina Caeli e la presa di possesso della Basilica Papale di San Giovanni in Laterano e quella della Basilica Papale di Santa Maria Maggiore.

6 giorni fa
Papa Leone XIV conferma provvisoriamente i capi della Curia Romana
Il Santo Padre "desidera riservarsi un certo tempo per la riflessione, la preghiera e il dialogo, prima di qualunque nomina o conferma definitiva".

"Sua Santità Leone XIV ha espresso la volontà che i capi e i membri delle Istituzioni della Curia Romana, come pure i segretari, nonché il presidente della Pontificia Commissione dello Stato della Città del Vaticano, proseguano, provvisoriamente, nei rispettivi incarichi donec aliter provideatur". Lo rende noto un comunicato diffuso dalla Sala Stampa della Santa Sede, in cui si sottolinea che "il Santo Padre desidera, infatti, riservarsi un certo tempo per la riflessione, la preghiera e il dialogo, prima di qualunque nomina o conferma definitiva".

6 giorni fa
I cardinali applaudono al termine della messa di Papa Leone XIV
Il Pontefice ha aperto l'omelia alla sua prima celebrazione con una breve introduzione in inglese a braccio. Ha poi proseguito leggendo il testo in italiano.

È terminata poco prima di mezzogiorno e mezzo la prima messa di Papa Leone XIV nella Cappella Sistina, concelebrata con tutti i cardinali che hanno applaudito il nuovo Pontefice. Il Pontefice ha aperto l'omelia alla sua prima celebrazione con una breve introduzione in inglese a braccio. Ha poi proseguito leggendo il testo in italiano.

L'omelia del Pontefice

"Anche oggi non sono pochi i contesti in cui la fede cristiana è ritenuta una cosa assurda, per persone deboli e poco intelligenti; contesti in cui ad essa si preferiscono altre sicurezze, come la tecnologia, il denaro, il successo, il potere, il piacere", ha detto Papa Leone XIV commentando il Vangelo. "Si tratta di ambienti in cui non è facile testimoniare e annunciare il Vangelo e dove chi crede è deriso, osteggiato, disprezzato, o al massimo sopportato e compatito", ha aggiunto nell'omelia. Eppure, "proprio per questo, sono luoghi in cui urge la missione, perché la mancanza di fede porta spesso con sé drammi quali la perdita del senso della vita, l'oblio della misericordia, la violazione della dignità della persona nelle sue forme più drammatiche, la crisi della famiglia e tante altre ferite di cui la nostra società soffre e non poco".

6 giorni fa
Re Carlo si felicita con Papa Leone XIV in un messaggio privato
Il capo dello Stato britannico sottolinea "la dedizione di tutta una vita al servizio, alla compassione e alla guida spirituale dei fedeli" di papa Prevost.

Re Carlo III ha rivolto un messaggio privato di felicitazioni, in veste di capo dello Stato britannico e di capo nominale della Chiesa anglicana, al neo-eletto papa Leone XVI. Nel testo il sovrano esprime, anche a nome della regina Camilla, "un augurio sincero per il suo Pontificato".

Il messaggio

Buckingham Palace non ha pubblicato il testo integrale, trattandosi di un messaggio privato, espresso in forma più intima, ma - a quanto si apprende - Carlo sottolinea fra l'altro "la dedizione di tutta una vita al servizio, alla compassione e alla guida spirituale dei fedeli" di papa Prevost. I reali britannici sono stati le penultime personalità pubbliche ad aver incontrato papa Francesco in vita, a inizio aprile, a margine della loro recente visita di Stato in Italia, prima del vicepresidente degli Usa, JD Vance.

6 giorni fa
Anche altri vescovi svizzeri esprimono soddisfazione per Leone XIV
Da San Gallo a Sion, passando per Lugano, la nomina di Prevost ha suscitato reazioni positive. Mons. De Raemy: "Che il Signore accompagni i suoi passi con saggezza e amore".

Come il vescovo di Coira, Joseph Maria Bonnemain, anche gli altri prelati svizzeri nutrono grandi speranze nel neoeletto Papa Leone XIV. I vescovi di San Gallo, Lugano e Sion hanno espresso soddisfazione per l'elezione di Robert Francis Prevost quale nuovo Pontefice. Contattato dall'agenzia Keystone-ATS, Monsignor Markus Büchel, vescovo di San Gallo, si è detto contento della scelta del cardinale americano, che aveva incontrato a Roma circa un anno fa. Mons. Büchel aveva sperato in un papa inclusivo, che comprenda tutte le persone, che le ascolti: un costruttore di ponti. E le prime parole di Prevost hanno esaudito questo desiderio: "Il fatto che abbia salutato il mondo intero sulla loggia della Basilica di San Pietro con 'La pace sia con voi' è stato molto toccante e ha creato legami", ha aggiunto il vescovo di San Gallo.

Entusiasmo anche a...Lugano

Anche Alain de Raemy, vescovo ausiliare della diocesi di Losanna, Ginevra e Friburgo e amministratore apostolico della diocesi di Lugano, si è detto entusiasta. "Ho appreso con grande gioia dell'elezione del nuovo Santo Padre Leone XIV", ha indicato in una nota. De Raemy, che ha pure già incontrato il nuovo papa, ha augurato "che il Signore accompagni i suoi passi con saggezza e amore (...) in questo particolare momento storico, segnato da tante sofferenze, ma anche dall'anno di grazia del Giubileo della speranza". "Con tanta gratitudine ci uniamo in preghiera per lui e per il suo nuovo ministero a guida e a servizio della Chiesa", ha scritto ancora il vescovo ad interim di Lugano nel comunicato.

Mons. Lovey: "Un'apertura verso altri Paesi"

A sua volta, il vescovo di Sion, Mons. Jean-Marie Lovey, ha espresso soddisfazione per la rapidità dell'elezione. "È un segno meraviglioso di unità, di comunione, non solo all'interno del Collegio cardinalizio, ma di tutta la Chiesa", ha dichiarato in un'intervista a "Le Nouvelliste". Il prelato vallesano ha elogiato la "dimensione universale" di Leone XIV, che ha svolto parte del suo ministero in America Latina. L'elezione di un nuovo Papa non europeo ha senso. "Non siamo più al centro della Chiesa. Questa decisione ci permette di aprirci ad altri Paesi e ad altre questioni, conservando una certa umiltà", ha detto Mons. Lovey.

6 giorni fa
Il vescovo di Coira ripone grandi speranze in Papa Leone XIV
Il nuovo Papa "è un missionario che vuole annunciare la gioia e l'amore del Vangelo", ha detto Joseph Maria Bonnemain.

Pace, fraternità, riconciliazione e dialogo determineranno la linea del neoeletto Papa Leone XIV. Ne è convinto il vescovo di Coira. Joseph Maria Bonnemain lo ha descritto a Keystone-ATS come una persona "tranquilla e riflessiva". Il vescovo della diocesi di Coira esprime felicità per il nuovo Papa Leone XIV. "È un missionario, uno che vuole annunciare la gioia e l'amore del Vangelo. E se abbiamo un Papa così, possiamo dirci felici", ha detto a Keystone-ATS il vescovo, che ha conosciuto personalmente Robert Francis Prevost. "È un uomo che agisce e parla in modo tranquillo, è riservato e riflessivo. Forse non parla e reagisce immediatamente, ma è lucido, rilassato e con una grande esperienza. Questo crea calma e pace", ha continuato Bonnemain.

La stessa linea di Francesco, ma uno stile diverso

La linea tracciata negli ultimi anni da Papa Francesco continuerà anche con il nuovo pontefice, ma seguirà uno stile diverso, secondo Bonnemain. "Forse non necessariamente con segni eclatanti e sensazionali, ma scegliendo in modo ponderato ed equilibrato le strade che portano alla cura di questi abusi". Il vescovo di Coira si riferisce alla crisi degli abusi e alla polarizzazione all'interno della Chiesa cattolica. Temi prioritari per il pontefice, che cercherà di affrontare con la mediazione e la costruzione di ponti. Malgrado lo statunitense abbia criticato l'amministrazione Usa, Bonnemain non vede il nuovo Papa come un avversario di Trump. "È una persona che sta cercando di correggere un po' lo sviluppo problematico negli Stati Uniti", ha concluso il vescovo di origini catalane.

6 giorni fa
La prima messa di papa Leone XIV
© Vatican Media
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Il Pontefice ha celebrato la funzione nella Cappella Sistina. "Anche oggi non sono pochi i contesti in cui la fede cristiana è ritenuta una cosa assurda".

Papa Leone XIV, nominato ieri al quarto scrutinio, pronuncia questa mattina nella Cappella Sistina la sua prima messa con i cardinali. La prima e la seconda lettura della messa "pro ecclesia" sono in inglese e spagnolo, le due lingue maggiormente usate nelle messe internazionali in Vaticano, nonché le due principali parlate dal Pontefice, nato negli Stati Uniti e a lungo missionario in Perù. Per questa occasione il Vangelo scelto è quello di Matteo ed è quello che narra la scelta del primo Pontefice da parte di Cristo: "Tu sei Pietro e su questa pietra edificherò la mia Chiesa e le potenze degli inferi non prevarranno su di essa", uno dei passi del Vangelo cantato in italiano.

"La mancanza di fede porta spesso con sé drammi"

Papa Leone XIV ha aperto l'omelia alla sua prima messa con una breve introduzione in inglese a braccio. Ha poi proseguito leggendo il testo in italiano. "Anche oggi non sono pochi i contesti in cui la fede cristiana è ritenuta una cosa assurda, per persone deboli e poco intelligenti; contesti in cui ad essa si preferiscono altre sicurezze, come la tecnologia, il denaro, il successo, il potere, il piacere", ha detto il Pontefice commentando il Vangelo. "Si tratta di ambienti in cui non è facile testimoniare e annunciare il Vangelo e dove chi crede è deriso, osteggiato, disprezzato, o al massimo sopportato e compatito", ha aggiunto nell'omelia. Eppure, "proprio per questo, sono luoghi in cui urge la missione, perché la mancanza di fede porta spesso con sé drammi quali la perdita del senso della vita, l'oblio della misericordia, la violazione della dignità della persona nelle sue forme più drammatiche, la crisi della famiglia e tante altre ferite di cui la nostra società soffre e non poco".

"Sparire perché rimanga Cristo"

"Anche oggi non mancano poi i contesti in cui Gesù, pur apprezzato come uomo, è ridotto solamente a una specie di leader carismatico o di superuomo, e ciò non solo tra i non credenti, ma anche tra molti battezzati, che finiscono così col vivere, a questo livello, in un ateismo di fatto", ha proseguito il Pontefice. A conclusione dell'omelia, Leone XIV ha indicato "un impegno irrinunciabile per chiunque nella Chiesa eserciti un ministero di autorità: sparire perché rimanga Cristo, farsi piccolo perché Lui sia conosciuto e glorificato (cfr Gv 3,30), spendersi fino in fondo perché a nessuno manchi l'opportunità di conoscerlo e amarlo". "Dio mi dia questa grazia, oggi e sempre, con l'aiuto della tenerissima intercessione di Maria Madre della Chiesa", ha aggiunto papa Prevost. "Dico questo prima di tutto per me, come Successore di Pietro, mentre inizio la mia missione di Vescovo della Chiesa che è in Roma, chiamata a presiedere nella carità la Chiesa universale, secondo la celebre espressione di Sant'Ignazio di Antiochia (cfr Lettera ai Romani, Saluto)", ha sottolineato Leone XIV.

 

6 giorni fa
La Cina si congratula con Leone XIV
"La speranza, sotto la guida del nuovo papa, è che la Santa Sede continui a impegnarsi in un dialogo costruttivo con la Cina e a condurre una comunicazione approfondita su questioni internazionali di reciproco interesse", ha detto il portavoce del ministero degli Esteri Lin Jian.

La Cina si congratula con Leone XIV per l'elezione a Pontefice. Lo ha affermato il ministero degli Esteri, nel primo commento ufficiale di Pechino sul nuovo papa. La Cina ha espresso le sue congratulazioni a Leone XIV per l'elezione a capo della Chiesa cattolica, aggiungendo di auspicare che il "dialogo costruttivo" con il Vaticano possa andare avanti durante il suo pontificato.

L'auspicio

"La speranza, sotto la guida del nuovo papa, è che la Santa Sede continui a impegnarsi in un dialogo costruttivo con la Cina e a condurre una comunicazione approfondita su questioni internazionali di reciproco interesse", ha detto il portavoce del ministero degli Esteri Lin Jian nel briefing quotidiano, in quello che è il primo commento ufficiale di Pechino sull'elezione del cardinale Robert Francis Prevost.

6 giorni fa
Leone XIV "domina" le prime pagine della stampa internazionale
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Molti quotidiani hanno scelto di dedicare le loro prime pagine al Pontefice neoeletto. Diversi hanno riportato il termine "pace, utilizzato più volte da Prevost nel suo discorso.

Dalla Svizzera alla Gran Bretagna, passando per l'Italia e la Francia, fino ad arrivare agli Stati Uniti. La nomina di Robert Francis Prevost a 267esimo Pontefice ha occupato la maggior parte delle prime pagine dei quotidiani. "Leone XIV chiede la pace" titola la Neue Zürcher Zeitung. "Yes, we Vatican" scrive il Blick, mentre Le Temps propone un "HabemUS papam", rimarcando la nazionalità del nuovo papa. Il primo proveniente dagli Usa, come ricorda anche il Tages Anzeiger. Spostandoci nella vicina Italia, anche il Corriere della Sera e la Repubblica titolano "Il papa americano", mentre La Stampa opta per "Il papa dei due mondi".

"God blessed America"

"Leone XIV, il papa missionario venuto dall'America", scrivono i francesi di Le Figaro. "Leone al balcone" si legge su Libération, mentre le Parisién cita una dichiarazione del nuovo Pontefice: "Essere uniti, non avere paura". Passando al Regno Unito, sulla prima pagina del "Sun" spicca il titolo "Gob bless American". Scelta (quasi) uguale per il Daily Record con "God blessed America". "'Il male non prevarrà: il primo papa americano promette di costruire ponti" scrive il Guardian riprendendo una frase di Prevost. Per concludere il nostro giro, negli Usa i principali giornali hanno rimarcato la nazionalità di Leone XIV: "Un papa americano" e "Il primo papa americano è scelto" le scelte rispettivamente del New York Times e del Washington Post.

6 giorni fa
Albanese inviterà papa Leone in visita in Australia nel 2028
Il Pontefice sarà invitato a partecipare al Congresso eucaristico internazionale, che si terrà a Sydney. Essendo il primo papa nordamericano, la sua guida giunge in "un momento importante", ha sottolineato il premier.

Il primo ministro australiano Anthony Albanese ha dichiarato che inviterà papa Leone XIV a visitare l'Australia nel 2028, definendo l'elezione del Pontefice un "giorno memorabile". Albanese ha affermato che il papa sarà invitato a partecipare al Congresso eucaristico internazionale del 2028, che si terrà a Sydney. Il raduno dei fedeli cattolici si tiene ogni quattro anni.

"Che il papato di Leone possa promuovere la causa della pace"

"Oggi è un giorno memorabile per i cattolici di tutto il mondo e per i fedeli in Australia", ha dichiarato Albanese in un messaggio di congratulazioni. Essendo il primo papa nordamericano, la sua guida giunge in "un momento importante", ha aggiunto il premier. "Che il papato di Leone possa promuovere la causa della pace e della giustizia sociale per tutta l'umanità", ha concluso Albanese. 

6 giorni fa
Il nuovo papa al centro degli editoriali dei quotidiani ticinesi
Vatican Media Live
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La nomina del Pontefice ha trovato ampio spazio sulle colonne dei giornali locali. Pelli: "Leone XIV ha subito dimostrato di voler contribuire a costruire un mondo migliore di quello attuale”. Antonini: "Sembra essere riuscito con naturalezza a conquistare l’affetto dei fedeli".

Il nuovo Pontefice Robert Francis Prevost, 69 anni, nominato ieri al quarto scrutinio, ha impostato subito con parole precise il suo “programma”. “Fin dalle prime sillabe pronunciate da Leone XIV, quel che ha impressionato tutti, non solo i commentatori di lungo corso, è stata la sua fermezza. Nessuna battuta, nessun fuori programma, nessuna simpatica titubanza è arrivata a strizzare l’occhio ai fedeli e ai media”, sottolinea nel suo editoriale il direttore del Corriere del Ticino Paride Pelli. Del suo primo discorso, inoltre, “tutti si ricorderanno l’insistenza serena e ferma con cui ha pronunciato più volte la parola ‘pace’, come se fosse la roccia a cui saldare il mondo, non solo cattolico, nei prossimi anni”.

Cosa attende il nuovo papa

Per il nuovo papa i temi su cui chinarsi saranno molteplici. “Da quello in Medio Oriente, il più vicino alla sensibilità cattolica, all’Ucraina, fino a quello totalizzante con una globalizzazione multipolare su cui la Chiesa dovrà dare prova della sua dottrina sociale”, prosegue Pelli. Leone XIV dovrà altresì affrontare, con il proprio messaggio apostolico, “un’economia mondiale in fase di profonda trasformazione, che sta creando profonde spaccature sociali, e una cultura digitale spesso non conforme ai contenuti cristiani”. Il nuovo Pontefice “sarà chiamato a essere un papa in qualche modo esemplare, dotato di fermezza e allo stesso tempo di capacità di dialogo. Ieri, Leone XIV ha subito dimostrato di volerlo essere e di voler contribuire a costruire un mondo migliore di quello attuale”.

Antonini: "Un papa che si prefigge di costruire ponti"

Nel suo editoriale pubblicato sulle colonne de laRegione, Roberto Antonini ha scelto di cominciare proprio dal termine “pace”, il primo pronunciato dal nuovo Pontefice dalla Loggia delle Benedizioni. “Ha ripetuto più volte quel concetto, così calpestato oggi nel mondo e così vicino alla tradizione agostiniana, a cui aderisce la congregazione a cui appartiene il neoeletto Pontefice”. In generale, nel breve volgere di alcuni minuti, “Leone XIV sembra essere riuscito con naturalezza a conquistare l’affetto dei fedeli. Da un gesuita a un agostiniano, ma in una linea che i vaticanisti considerano di chiara continuità: papa Prevost è uomo di papa Francesco”. Un Pontefice “che si prefigge di costruire dei ponti, in una Chiesa che sulle riforme di Bergoglio si è spaccata”.

"Un uomo umile e istruito"

Prevost è statunitense sì, ma non trumpiano, sottolinea Antonini. “Con il tycoon il contrasto non potrebbe essere maggiore, per contenuti e ovviamente per stile: le interviste realizzate durante il brevissimo cardinalato ci presentano un uomo molto riflessivo, umile, istruito, che accetta il dubbio come registro dell’esistenza”. Nel suo account X “spiccano un paio di dure critiche al presidente americano e soprattutto al suo vice J.D. Vance di fede cattolica. Non è verosimilmente un caso che abbia deciso di esprimersi in italiano e spagnolo, ma non in inglese, come a dire che gli Usa non sono l’ombelico del mondo, che alla concentrazione e prevaricazione politica ed economica non farà seguito un predominio spirituale”.

 

 

7 giorni fa
Le congratulazioni dei vescovi Usa a papa Leone XIV
"Siamo felici che un figlio di questa Nazione sia stato scelto dai cardinali, ma riconosciamo che ora egli appartiene a tutti i cattolici e a tutte le persone di buona volontà", ha detto il presidente della Conferenza episcopale americana Timothy Broglio.

I vescovi Usa si sono congratulati con papa Leone XIV: il primo pontefice nato negli Stati Uniti, ma mai stato membro della Conferenza episcopale americana perché faceva parte di quella del Perù. "In comunione con i cattolici di tutto il mondo, i vescovi degli Stati Uniti elevano preghiere di ringraziamento per l'elezione di sua santità papa Leone XIV. Siamo felici che un figlio di questa Nazione sia stato scelto dai cardinali, ma riconosciamo che ora egli appartiene a tutti i cattolici e a tutte le persone di buona volontà", ha detto il presidente della Conferenza episcopale americana Timothy Broglio.

"La stessa missione"

"Nella mia vita, la Chiesa è stata benedetta con una serie di papi ciascuno singolarmente preparato per il proprio momento storico, ma accomunati dalla stessa missione di annunciare l'eterna verità del Vangelo", ha detto Broglio. "Gioisco per l'esperienza internazionale del nuovo vescovo di Roma, che è stato studente e superiore a Roma, vescovo in Perù e responsabile del Dicastero per i vescovi. Le sue parole a favore della pace, dell'unità e della missione indicano già un cammino da seguire", si legge nella dichiarazione dell'alto prelato.

7 giorni fa
Prevost: "C'è necessità di costruire ponti per la pace"
È stata un'elezione rapida la sua: due giorni e quattro scrutini, uno in meno rispetto allo scorso conclave, quello in cui era stato eletto Bergoglio. Il suo nome aveva cominciato nei giorni scorsi a circolare tra i papabili e risultava sempre più in crescita.

Pace: è questa la parola che il nuovo Papa, Robert Francis Prevost, Leone XIV, pronuncia più volte davanti ai 150'000 fedeli corsi a Piazza San Pietro. È stata un'elezione rapida la sua: due giorni e quattro scrutini, uno in meno rispetto allo scorso conclave, quello in cui era stato eletto Bergoglio. Il suo nome aveva cominciato nei giorni scorsi a circolare tra i papabili e risultava sempre più in crescita.

Prevost

Uomo di Curia, a capo dal 2023 del delicato dicastero dei vescovi, ma con un passato da missionario in Perù. E lui, nato a Chicago, pensa subito alla sua diocesi sudamericana e lascia, nel corso del saluto, la lingua italiana per pronunciare alcune parole anche in spagnolo. Prevost è il primo Papa nordamericano e anche il primo Papa agostiniano della Storia.

Festa a San Pietro

In Piazza San Pietro la festa è grande, tante le bandiere e le bande musicali, a giorni sarà il loro Giubileo, anche se forse il suo nome è sconosciuto ai più. Ma le sue prime parole scaldano i cuori. Parla della pace nel mondo, di dialogo, della necessità di costruire ponti. Ma sottolinea anche la necessità di una Chiesa che sia sempre "vicina a coloro che soffrono". Un vero e proprio discorso programmatico molto in linea con quanto seminato da Francesco, anche nel riferimento alla necessità di continuare sulla via sinodale. È figlio di quella Chiesa americana più vicina a Bergoglio anche se con un profilo più moderato. Riprende però anche qualcosa dell'eredità di Ratzinger, come il ritorno ad una veste papale più tradizionale con la mozzetta rossa che era stata archiviata dodici anni fa.

Leone XIII come faro

Il suo faro è Leone XIII, il Pontefice della Rerum Novarum, la prima enciclica sociale della storia della Chiesa. Era il 1891 ed è da lì che i cattolici hanno cominciato a parlare della dottrina sociale, dell'attenzione ai più deboli anche con un loro impegno fattivo nella società, nel mondo del lavoro e nella politica. Prevost si affaccia alla Loggia delle Benedizioni ed appare emozionato, sembra fare fatica a ricacciare indietro le lacrime. Saluta con la mano i fedeli e quindi sceglie di leggere un testo preparato, come non era mai accaduto in precedenza.

Poca esposizione mediatica

Carattere schivo, ha lavorato in Curia dietro le quinte, senza troppa esposizione mediatica. Non risultano neanche suoi libri, almeno nel periodo recente. La sua storia è un crogiolo di culture mescolate: il padre con origini francesi ed italiane, la madre spagnole e poi la sua vita tra i due continenti americani. Alla fine i cardinali hanno mantenuto fede alle prime dichiarazioni, quelle di un conclave breve. Il porporato entrato da favorito, Pietro Parolin, è accanto a lui sorridente. Grande anche la gioia degli altri cardinali elettori, sui balconi vicini.

Due cardinali svizzeri al voto

Nonostante i tanti retroscena, le interviste, le dichiarazioni, a volte contrastanti gli uni con gli altri, hanno dato un segno di unità in un conclave nel quale non era semplice, perché così affollato - 133 cardinali votanti tra cui gli svizzeri Kurt Koch (75 anni) e Emil Paul Tscherrig (78) - e variegato, con cardinali arrivati da ogni angolo del mondo.

I messaggi

Prevost cita Papa Francesco, Sant'Agostino, il Perù, la Chiesa di Roma, della quale da oggi è il vescovo, ma rivolge anche messaggi dai toni molto pastorali con riferimento a Cristo Risorto: "Dio ama tutti incondizionatamente" e "il male non prevarrà". Come tutti i suoi predecessori parte con un'impronta mariana. Ricorda che proprio oggi è la festa della Madonna di Pompei, recita una Ave Maria e la sua prima preghiera da Papa. La dedica alla "pace nel mondo".

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