
L’Italia non invaderebbe il Canton Ticino se la Confederazione dovesse proibire la lingua italiana: lo ha detto su Twitter Enrico Letta, ex presidente del consiglio italiano (2013-2014) e attuale segretario del Partito Democratico, formazione di centro-sinistra che sostiene il corrente governo guidato da Mario Draghi.
“La differenza tra noi e voi”
Rispondendo indirettamente con un tweet a una intervista del ministro russo Sergei Lavrov, che si chiedeva cosa farebbe la Francia se il Belgio dovesse proibire il francese, Letta ha twittato: “No, Ministro Lavrov, la Francia non invaderebbe il Belgio e l’Italia non occuperebbe il Ticino, uccidendone soldati e civili. Questa è la differenza tra noi e voi. Tra le democrazie europee e il vostro regime”.
I piani di Mussolini
Come noto nel secolo scorso lo stato italiano sviluppò piani per invadere e occupare la Confederazione, con lo scopo di strapparle i territori italofoni. In particolare il cosiddetto piano Vercellino, sviluppato nel 1940 dallo Stato maggiore, prevedeva l’annessione all’allora Regno di Italia - con capo di governo Benito Mussolini - del Sud della Alpi.
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