Francia
Macron: "La riforma delle pensioni prosegue il suo cammino democratico"
© Shutterstock
© Shutterstock
Keystone-ats
un anno fa
Il presidente francese si è detto pronto ad "addossarsi l'impopolarità" sulla riforma. Ricordando di non poter venire rieletto per una terza volta all'Eliseo, il leader francese ha martellato sulla necessità di adottare la contestata riforma previdenziale, "nell'interesse superiore della nazione".

La riforma delle pensioni "proseguirà il suo cammino democratico": lo ha detto il presidente francese, Emmanuel Macron, intervistato in diretta sui canali televisivi France 2 e TF1. La mozione di censura (sfiducia) contro il governo è "fallita". Ora "bisogna aspettare il pronunciamento del consiglio costituzionale". "Nel momento in cui vi parlo, pensate che mi faccia piacere fare questa riforma (delle pensioni,ndr)? La risposta è no. Avrei potuto mettere la polvere sotto al tappeto, come tanti prima di me, la risposta è si", ha affermato, tornando a dire che la riforma "non è un lusso", ma è più che mai "necessaria" per riportare il sistema previdenziale in equilibrio.

"Interesse superiore della nazione"

Macron si è detto pronto ad "addossarsi l'impopolarità" sulla riforma. Ricordando di non poter venire rieletto per una terza volta all'Eliseo, il leader francese ha martellato sulla necessità di adottare la contestata riforma previdenziale, "nell'interesse superiore della nazione". Il capo dello Stato ha promesso nuove discussioni con i sindacati affinché sia affrontato meglio il tema dei "lavori usuranti". Ha riconosciuto che le proposte dell'esecutivo su questo punto "non sono abbastanza forti e tangibili". "Bisogna che si trovi una strada e che ci si rimetta attorno al tavolo (...). Riprenderemo le discussioni con i partner sociali, lo faremo nelle prossime settimane". "Quando i sindacati manifestano, hanno la loro legittimità, quando organizzano cortei, che lo facciano, sono contrari a questa riforma, io li rispetto", ha detto, aggiungendo però di "non accettare la violenza quando si è scontenti di qualcosa". "Siamo una grande nazione e un antico popolo che può dotarsi di responsabili che hanno una legittimità politica. Presidente della Repubblica, parlamentari (...) sono eletti dal popolo. I sindacati sono legittimi". "Ma non è accettabile che dei gruppi utilizzino un'estrema violenza per aggredire come in questi giorni, dei sindaci, degli esponenti della Repubblica che sono per la riforma. Non è accettabile che utilizzino una violenza senza regole perché sono scontenti di qualcosa".

I tag di questo articolo