Brasilia
L'esercito protegge seguaci di Bolsonaro e blocca la polizia
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È stato ripreso il controllo dei palazzi assaltati, ma i militari complicano ancora il lavoro della polizia.

L'esercito brasiliano impedisce stanotte alla polizia l'ingresso a Brasilia nell'area dove sono accampati molti seguaci dell'ex presidente Jair Bolsonaro che ieri hanno assaltato e devastato il Parlamento, la sede del Governo e la Corte suprema di giustizia.

Strada sbarrata con carri armati

Secondo la pagina online del quotidiano Folha de S. Paulo, i militari hanno sbarrato la strada agli agenti che volevano entrare nella zona dove sono accampati gli autori dell'attacco con carri armati. Diversi veicoli della polizia, aggiunge il giornale, erano giunti all'ingresso della zona che si trova davanti al quartier generale dell'esercito, ma sono stati fermati. Nel frattempo, comunque, è stato ripreso il controllo dei palazzi assaltati. Il ministro della Giustizia e della Pubblica sicurezza, Flavio Dino, ha assicurato domenica in conferenza stampa che i luoghi del potere sono stati completamente evacuati e che oltre 200 persone sono state arrestate.

Riunione d'emergenza

Di fronte a questa situazione, le autorità locali hanno organizzato una riunione con responsabili militari, a cui partecipa anche Ricardo Capelli, designato dal presidente Luiz Inacio Lula da Silva come responsabile dell'intervento del governo federale nel distretto di Brasilia. Si deve ricordare che il quartier generale dell'esercito si trova nel Settore militare urbano (Smu), area di responsabilità esclusiva militare.

Lula rientrato a Brasilia

Nel frattempo il capo dello Stato è rientrato nella capitale. Il neopresidente aveva trascorso il pomeriggio ad Araquara, nello stato di San Paolo (sudest) devastato dalle alluvioni. Le riprese di Tv Globo lo mostrano in colloqui notturni con i giudici della Corte suprema, fuori dall'edificio con le finestre sfondate da coloro che ancora rifiutano di accettare il suo ritorno al potere.

Accuse alla polizia della capitale

Il presidente di sinistra ha deplorato eventi "senza precedenti nella storia del Brasile". Lula ha posto la polizia locale sotto il comando delle forze federali per assumere la sicurezza a Brasilia, dove la polizia è stata totalmente sopraffatta dagli attacchi dei bolsonaristi. Il presidente brasiliano non ha mancato di attaccare la polizia di Brasilia, accusandola di non avere fatto nulla. Sempre con l'accusa di immobilismo è stato inoltre rimosso dal suo incarico, per decisione del presidente della Corte Suprema, il Governatore del distretto federale di Brasilia, Ibaneis Rocha. 

Bolsonaro risponde: "Non c'entro nulla"

"Respingo le accuse, senza prove, attribuitemi dall'attuale capo dell'esecutivo del Brasile". Lo afferma su Twitter l'ex presidente brasiliano Jair Bolsonaro, in riferimento ai commenti di Luiz Inacio Lula da Silva per l'attacco ai palazzi del potere a Brasilia. "Durante tutto il mio mandato sono sempre stato nel perimetro della Costituzione, rispettando e difendendo le leggi, la democrazia, la trasparenza e la nostra sacra libertà", aggiunge Bolsonaro.

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