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La chikungunya alle porte del Ticino, un caso confermato a Como
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Redazione
7 giorni fa
Un turista è risultato positivo al virus, la Città è corsa ai ripari attuando una serie di misure per ridurre il rischio di diffusione del virus.

"Sicuramente accadrà anche in Ticino, ma niente panico". Così si era espresso a Ticinonews Christian Garzoni, direttore sanitario Clinica Luganese Moncucco, in merito ai virus trasmessi dalle zanzare. E ora il virus chikungunya è arrivato a un passo dal nostro Cantone, con un primo caso confermato a Como, come riporta la stampa d'oltre confine. Il Comune è subito corso ai ripari predisponendo un intervento urgente di disinfestazione straordinaria per ridurre il rischio di diffusione del virus e invitando la popolazione ad attuare tutte le misure utili per ridurre la proliferazione delle zanzare tigri, principali vettori del virus, come svuotare dall'acqua vasi e sottovasi. Lo scorso mese, ricordiamo, l'Organizzazione mondiale della sanità (OMS) ha lanciato un allarme riguardante il virus chikungunya. Secondo la Confederazione, almeno fino ad allora, il rischio che raggiungesse anche la Svizzera "era basso".

La malattia

Il virus Chikungunya, si legge sul portale dell'Ufficio federale della sanità pubblica (Ufsp), "è trasmesso dalle zanzare, ad esempio dalla zanzara tigre asiatica, e appartiene alla famiglia dei togavirus. È  diffuso dalle zanzare femmina del genere 'Aedes', prevalentemente 'Aedes albopictus' (zanzara tigre) ma anche 'Aedes aegypti' (zanzara della febbre gialla)". La malattia si manifesta generalmente da 7 a 9 giorni (raramente da 3 fino a 12 giorni) dopo la puntura di una zanzara infetta, sotto forma di febbre alta, forti dolori articolari e muscolari e mal di testa, a cui talvolta si accompagna un'eruzione cutanea. Di norma la malattia non è pericolosa, ma in una minoranza di casi possono persistere stanchezza e dolori articolari debilitanti per settimane o mesi. La febbre può avere un decorso parzialmente più grave tra i neonati, le persone anziane e i malati cronici".

Nessun medicamento efficace

Attualmente, viene specificato, "non c'è alcun medicinale efficace per il trattamento della malattia, cioè la terapia è di tipo sintomatico. Vale a dire che è possibile soltanto attenuare i disturbi con antipiretici e analgesici; però quelli a base di salicilati sono controindicati a causa degli effetti anticoagulanti".